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Irene Gomez-Calado si sta rivelando come uno dei più interessanti giovani talenti della direzione d'orchestra. Nata in Spagna, a Siviglia, ha studiato direzione di coro e d'orchestra nei Conservatori di Musica di Siviglia e Parigi e ha completato un master presso l'Università della Sorbona. Tra i suoi insegnanti i direttori Gianluigi Gelmetti, Neeme e Paavo Järvi, Jorma Panula e Colin Metters. Quest'anno è invitata al Women Opera Makers del festival di Aix-en-Provence (Francia). Ha diretto concerti in Spagna, Francia, Germania, Italia e America Latina. E' stata assistente di produzioni del festival di San Sebastian (Spagna), così come assistente di Enrique Mazzola all' Orchestra National d’Ile de France di Parigi e, quest'anno, di Paavo Järvi, al Teatro alla Scala di Milano.
ICMAQ 2017
ISA Conducting Masterclass L’Aquila
Masterclass di Direzione d’Orchestra
L’Aquila 24 settembre/ 1 ottobre 2017
Ridotto del Teatro “Vittorio Antonellini"
Docente M° Ulrich Windfuhr
Orchestra Sinfonica Abruzzese
Masterclass realizzata in partnership con il Concorso Internazionale “Nino Rota” – dell’Orchestra ICO della Magna Grecia – MATERA 3 /9 ottobre 2017
ISA CONDUCTING MASTERCLASS RULES
MASTERCLASS DIREZIONE D'ORCHESTRA - REGOLAMENTO
Irene Gomez-Calado si sta rivelando come uno dei più interessanti giovani talenti della direzione d'orchestra. Nata in Spagna, a Siviglia, ha studiato direzione di coro e d'orchestra nei Conservatori di Musica di Siviglia e Parigi e ha completato un master presso l'Università della Sorbona. Tra i suoi insegnanti i direttori Gianluigi Gelmetti, Neeme e Paavo Järvi, Jorma Panula e Colin Metters. Quest'anno è invitata al Women Opera Makers del festival di Aix-en-Provence (Francia). Ha diretto concerti in Spagna, Francia, Germania, Italia e America Latina. E' stata assistente di produzioni del festival di San Sebastian (Spagna), così come assistente di Enrique Mazzola all' Orchestra National d’Ile de France di Parigi e, quest'anno, di Paavo Järvi, al Teatro alla Scala di Milano.
100 ragazzi tra alunni e studenti del Conservatorio “A. Casella” e delle sezioni musicali delle Scuole medie Mazzini e Patini dell’Aquila e del Liceo Musicale “A. Cotugno” protagonisti di una performance unica, sabato 20 maggio 2017 presso il Conservatorio di musica “A Casella dell’Aquila” (Via Francesco Savini) che ha coprodotto l’evento con l’Istituzione Sinfonica Abruzzese nell’ambito del cartellone del Festival L’Aquila Contemporanea Plurale 2017.
L’evento, realizzato in collaborazione con Kronaq, Associazione cronometristi italiani, promosso in collaborazione con il Comitato Perdonanza Celestiniana per il progetto "La Perdonanza nella scuola", rientra nell’ambito del programma EDU 2.0 che l’Istituzione Sinfonica Abruzzese porta avanti con l’obiettivo di promuovere presso i giovani la conoscenza e la pratica della musica d’oggi.
Maestro preparatore per l’ISA Tonino Battista che ha condotto un’attività seminariale presso le scuole coinvolte e per il Conservatorio.
Cento ragazzi hanno sperimentato le nuove modalità del suonare insieme e del fare orchestra previste da John Cage, il grande rivoluzionario della musica del Novecento, nel suo brano Seventy-four. La partitura è particolarmente adatta a strumentisti giovani, cui non è richiesto un grado particolarmente avanzato di abilità i quali, senza direttore, con l’unico vincolo di seguire tutti la stessa scansione temporale, regolata da un cronometro, si sono trovati ad essere allo stesso tempo orchestra e individui, liberi di scegliere ognuno per sé durate, dinamiche, modi di emissione delle note segnate da Cage.
a completare il concerto un brano per coro misto di Philip Corner, compositore americano amico di Cage e residente in Italia, anche questo scritto con una notazione non tradizionale, e regolato – nel momento dell’esecuzione – dall’esito contingente di una serie di “provocazioni” reciproche tra i coristi. Maestro del coro la professoressa Rita Alloggia del Liceo Musicale “D. Cotugno”.
La prima edizione del Festival si è tenuta dal 4 all’8 giugno 2016 presso l’Auditorium del Parco all’Aquila. Sono state eseguite opere di trentatré compositori della scena contemporanea, tra cui prime assolute di giovani compositori italiani: Andrea Manzoli, Giovanni Dario Manzini, Fabio Massimo Capogrosso, e prime esecuzioni italiane di opere di Ivan Fedele, Erel Paz, John Adams e Nicola Sani.
Incontri con Ivan Fedele, Andrea Manzoli, Luca Lombardi, Flavio Emilio Scogna, Stefano Taglietti (4 giugno), Michele Dall’Ongaro, Giovanni Dario Manzini, Matteo D’Amico, Stefano Cardi (5 giugno), Erel Paz e Nicola Sani (6 giugno).
Concerti sinfonici e da camera con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, l’Ensemble dei Solisti Aquilani, l’Ensemble Suono Giallo, l’Ars Trio, il Freon Ensemble.
Importanti direttori come Tonino Battista, Marco Attura, Fabio Maestri e solisti affermati come il soprano Valentina Coladonato, il violoncellista Fernando Cajda Greco e il flautista Manuel Zurria, il pianista Michelangelo Carbonara.
Tutto il materiale grafico del festival è stato curato dall’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, e precisamente dai professori Carlo Nannicola e Sergio Sarra; quest’ultimo - che con le sue opere che spaziano tra la pittura, la scultura e l’installazione ha partecipato alle Biennali di Venezia, Barcellona e l’Avana e a collettive in vari musei d’Europa – ha anche firmato l’immagine del Festival.
1984 – 2017 trentatré anni di musica insieme
Gaetano Di Bacco, sassofono soprano - Enzo Filippetti, sassofono contralto -Giuseppe Berardini, sassofono tenore -Fabrizio Paoletti, sassofono baritono
Il Quartetto di Sassofoni Accademia si è costituito nel 1984 ed è considerato a livello internazionale tra i gruppi italiani più attivi nel suo genere, mantenendo sempre la stessa formazione. Ha tenuto più di 1500 concerti in Italia e all’estero svolgendo 80 tournée in Europa, America del Nord e del Sud, Medio ed Estremo Oriente e Africa. Si è esibito per importanti Istituzioni musicali quali La Biennale di Venezia, Mozarteum di Salisburgo, Cappella Paolina al Quirinale a Roma, Teatro Teresa Carreño di Caracas, Palau de la Musica di Valencia, Conservatorio G. Verdi e Teatro Alfieri di Torino, Rossini di Pesaro, G. Verdi di Trieste, V. Emanuele di Messina e per i Festival Europalia a Bruxelles, Romaeuropa, Festival Pontino, Nuova Consonanza. Ha collaborato con solisti internazionali tra i quali C. Delangle, L. Castellani, B. Canino, M. Damerini, P. Gallois. Il quartetto è attivo sia nella commissione di nuove opere con più di settanta opere dedicate da importanti compositori quali E. Morricone, V. Fellegara, A. Gentile, F. Mannino, M. Di Bari e A. Romero, che nella ricerca composizioni originali del 1800. Ha inciso 15 CD per Nuova Era, Dynamic, Edipan, Iktius, BMG-Ariola. Ha tenuto corsi, master-class e conferenze a San Francisco, Parigi, Slovenia, Spagna, Turchia, Venezuela e Italia. I componenti sono professori di Sassofono nei Conservatori di Musica di Roma, Udine, Pescara e L’Aquila. Per la carriera artistica svolta è stato insignito del prestigioso “XXXIX PREMIO SCANNO”.
La parola agli autori
Pasquale Corrado: “Il mio brano è occasione per avviare una personale riflessione sull’idea di nascita, istante a partire dal quale l’individuo diviene tale e acquisisce quella totalità di diritti, primo fra tutti il diritto alla vita, che lo accompagnerà per il resto della sua esistenza. È il momento di massima potenzialità, in cui essere e divenire conservano ancora i tratti di un’unione appena deflagrata. La nascita che descrivo da un punto di vista musicale acquisisce la caratteristica del percorso gonfio di luce e meraviglia che ogni suono può sviluppare partendo da quel momento: il solco di una storia, la propria, caratterizzata da interconnessioni con altri suoni (differenti o affini) e moltiplicazioni, fino a una naturale scomparsa”.
Ivan Fedele: “Dioscuri è un'ulteriore tappa nella ricerca degli archetipi sottesi alla dialettica della relazione solo-tutti; una costruzione che affido, piuttosto che al principio imitativo classico costituito dalla sequenza ‘proposta – risposta’, al principio di risonanza intesa in tutte le sue accezioni come un'estensione eutrofica della dimensione dialettica della semplice eco. Il mito di Castore e Polluce, inseparabili Dioscuri, è la metafora della relazione primaria che lega i due solisti di questo concerto. Essi suonano quasi sempre in parallelo, essendo l'uno 'armonizzatore' dell'altro. È così che il disegno si plasma come bassorilievo, e i due violoncelli si trasformano in un iper-violoncello. I momenti dialoganti sono rari e limitati alle parti lente dove ciascuno strumento fa da risuonatore all'altro, in guisa di un 'violoncello d'amore' virtuale. Dioscuri è un'elaborazione del mio Concerto per violoncello e orchestra (1996), molto rigorosa rispetto all'originale e basata su due procedimenti opposti, entrambi attuati sia in senso morfologico che spaziale: l'ingrandimento della parte solistica e la riduzione di quella orchestrale”.
Ivan Vandor: “Questo brano è la prima parte di una composizione più ampia, ed è principalmente basato su movimenti o incontri di intervalli piccoli e su fermate, su sospensioni. Silences, infatti, oltre che ‘silenzi’, in francese vuole anche dire ‘pause’ in senso musicale. Le tre parole del titolo provengono dal poema La mort rose di André Breton, tratto dalla raccolta Le révolver à cheveux blancs, che, assieme al surrealismo in generale, fu uno degli amori significativi della mia adolescenza”.
Focus Glass Il Tirol Concerto per pianoforte e archi è il primo dei due Concerti per strumenti e orchestra di Glass proposti dall’ISA in questo festival per rendere omaggio agli ottanta anni del grande compositore americano. L’intervento del prof. Colimberti metterà in luce il grande influsso esercitato sulla cultura in generale da un autore la cui progettualità prese forma non a caso sulla scena artistica newyorkese, nelle gallerie, negli studi di registrazione, nei musei, in dialogo creativo con artisti come Sol Lewitt, James Rosenquist, Richard Serra e che poi – attraverso la realizzazione di grandi eventi spettacolari – approdò al teatro e al cinema. Il Tirol (anche conosciuto come Concerto n.1) fu commissionato a Glass nel 2000 dal festival Klangspuren di Stoccarda e pur essendo stato eseguito moltissime volte in tutto il mondo, non ci risulta essere mai stato ancora eseguito in Italia. Pubblicato nel quarto dei quattro volumi del The Concerto project, in cui Glass riunì i suoi otto Concerti per strumento solista e orchestra, utilizza un organico orchestrale di soli archi, di dimensioni quindi contenute, rispetto ai grandi organici sinfonici normalmente utilizzati da Glass, forse come implicito omaggio ad un altro Concerto n.1 per piano e archi, quello di Šostakovic. I Concerti di Glass, pur mantenendo lo stile minimalista, sono nel suo repertorio quelli che maggiormente manifestano la componente “classico/romantica” implicita nella sua scrittura.
Nasce in Ungheria nel 1932 col cognome Weisz. Si stabilisce in Italia nel 1938 con la famiglia. A sei anni studia il violino, che abbandona per il pianoforte e la composizione. Dai 16 ai 22 anni è sassofonista di Jazz. Riprende gli studi musicali con Guido Turchi e si diploma in Composizione al Conservatorio e poi all’Accademia di S. Cecilia nelle classi di Goffredo Petrassi. Vince Concorsi Internazionali di composizione. E’ membro dei gruppi d’improvvisazione “Musica Elettronica Viva” (MEV) e “Nuova Consonanza”. Prende una laurea in Etnomusicologia all’Università della California in Los Angeles (UCLA), cui segue una ricerca nelle regioni dell’Himalaya sulla musica del Buddismo tibetano. E’ direttore dell’International Institute for Comparative Music Studies a Berlino (ovest) e fonda a Venezia la Scuola Interculturale di Musica. Scrive articoli ed un libro (“La Musique du Bouddhisme Tibetain”, Paris, Buchet/Chastel, 1974) e tiene corsi universitari in Italia e negli USA. Nel 1983 torna in Italia e insegna Composizione nei Conservatori di Bologna prima e poi di S. Cecilia a Roma. Le sue opere sono pubblicate da Suvini – Zerboni. Oggi vive a Giove in Umbria.
Nasce in Ungheria nel 1932 col cognome Weisz. Si stabilisce in Italia nel 1938 con la famiglia. A sei anni studia il violino, che abbandona per il pianoforte e la composizione. Dai 16 ai 22 anni è sassofonista di Jazz. Riprende gli studi musicali con Guido Turchi e si diploma in Composizione al Conservatorio e poi all’Accademia di S. Cecilia nelle classi di Goffredo Petrassi. Vince Concorsi Internazionali di composizione. E’ membro dei gruppi d’improvvisazione “Musica Elettronica Viva” (MEV) e “Nuova Consonanza”. Prende una laurea in Etnomusicologia all’Università della California in Los Angeles (UCLA), cui segue una ricerca nelle regioni dell’Himalaya sulla musica del Buddismo tibetano. E’ direttore dell’International Institute for Comparative Music Studies a Berlino (ovest) e fonda a Venezia la Scuola Interculturale di Musica. Scrive articoli ed un libro (“La Musique du Bouddhisme Tibetain”, Paris, Buchet/Chastel, 1974) e tiene corsi universitari in Italia e negli USA. Nel 1983 torna in Italia e insegna Composizione nei Conservatori di Bologna prima e poi di S. Cecilia a Roma. Le sue opere sono pubblicate da Suvini – Zerboni. Oggi vive a Giove in Umbria.
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Nato a Lecce nel 1953, ha compiuto gli studi pianistici con B. Canino, V. Vitale e I. Deckers e di composizione con R. Dionisi, A. Corghi e F. Donatoni. Suoi docenti alla Facoltà di Filosofia dell’Università di Milano sono stati, tra gli altri, E. Paci, L. Geymonat, R. Mangione e R. Cantoni. Figlio di un matematico, deve all’insegnamento del padre la passione per questa disciplina che lo accompagnerà in diverse importanti ricerche compositive come, per esempio, l’approfondimento e l’applicazione del concetto di “spazializzazione” (Duo en résonance, Ali di Cantor, Donacis Ambra), la formulazione di una “libreria” di procedure creative e la definizione di un prototipo di “sintetizzatore granulare” usato nella realizzazione della parte elettronica di Richiamo (per ottoni, percussioni e dispositivo informatico - IRCAM 1993). Nell’aprile 2005, all’Arsenale di Metz è stato presentato in prima mondiale Capt-Actions (per quartetto d’archi, accordéon e dispositivo elettronico) che utilizza per la prima volta un nuovo sistema di “capteurs” i quali sono in grado di inviare al computer i dati del profilo di un gesto strumentale e di farlo “interpretare”, in tempo reale, secondo modelli di trasformazione del suono predisposti dal compositore. Questa nuova tecnologia, messa a punto da Thierry Coduys negli studi della “Kitchen” di Parigi, apre prospettive d’invenzione finora inesplorate.
Il catalogo di Ivan Fedele comprende un centinaio di titoli ai quali si è aggiunto Antigone, opera commissionata dal Teatro Comunale di Firenze per l’apertura del Maggio Fiorentino 2007, che è stata insignita del XXVII Premio “Franco Abbiati” dell’Associazione Critici Musicali Italiani come migliore “novità assoluta del 2007. Oltre a numerosi lavori da camera, molte sono le composizioni per orchestra sola, con strumento concertante o sinfonico-vocali di cui En archè, 33 noms (Commissione del Teatro alla Scala di Milano) e La pierre et l’étang (…les temps…) sono le più recenti. La sua musica è stata diretta, tra gli altri, da Boulez, Eschenbach, Chung, Saalonen, Muti, Pappano, Slatkin, Robertson, Kalitze, Wit, Valade e Rophé ed eseguita da orchestre e ensemble quali BBC, Radio di Berlino, Orch. Sinf. di Chicago, SWR di Stoccarda, National de France, National de Lyon, Orch. Sinf. di Varsavia, OSN della RAI, S. Cecilia, Ensemble Intercontemporain, London Sinfonietta, Klangforum Wien, ecc.
Animus Anima (Cd Stradivarius STR 33629) ha ricevuto da “Le Monde de la Musique” lo “Choc de la Musique 2003” mentre a Maja (Cd L’Empreinte Digitale ED 13198) è stato attribuito il ”Coup de Coeur 2004” dall’ “Académie Charles Cros”. Nel 2007 Mixtim (Cd Stradivarius 33717) ha vinto l’undicesima edizione del Premio del Disco Amadeus nella categoria contemporanea. Il recente Cd monografico a lui dedicato dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Mosaïque (Cd Stradivarius STR 33850), comprende tutte le sue composizioni concertanti con violino solista interpretate da Francesco D’Orazio. Il Cd/Dvd che raccoglie l’intera opera pianistica eseguita da Ciro Longobardi (Cd Limen CDVD004C004) ha ricevuto nel 2011 lo Speciale Premio della Critica/Classica della rivista Musica & Dischi.
Ivan Fedele svolge anche un’intensa attività didattica che lo ha visto presente in importanti istituzioni come l’Università di Harvard, l’Università di Barcellona, la Sorbona e l’IRCAM di Parigi, l’Accademia Sibelius di Helsinki, l’Accademia Chopin di Varsavia, il Centro Acanthes di Avignone, il CNSM di Lione e il CNR di Strasburgo, oltre che nei Conservatori di Milano, Bologna e Torino. Nel 2000 è stato insignito dal Ministro della Cultura Francese dell’onorificenza di “Chevalier de l’Ordre des Lettres et des Arts”. Nel 2005 è nominato Membro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Roma. Nel 2007 il Ministero della Cultura Italiano gli ha assegnato la Cattedra di Composizione nell’ambito dei Corsi di Perfezionamento in Studi Musicali presso la stessa Accademia. Dal 2009 al 2011 è stato direttore artistico dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano. Il Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia ha nominato Ivan Fedele direttore artistico del Settore Musica per il quinquiennio 2012-2016. Nel 2016 la Fondation de France gli ha conferito il Prix International "Arthur Honegger", per l'insieme della sua opera.
Ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio di Perugia diplomandosi con il massimo dei voti e la lode. Ha studiato successivamente con A. Ciccolini ed E. Pastorino ed ha frequentato corsi di perfezionamento con L. De Barberiis, P. Badura-Skoda, D. De Rosa, J. Achúcarro e K. Labèque.
Ha suonato per importanti istituzioni musicali: Sagra Musicale Umbra, Teatro Lirico di Cagliari, Accademia Filarmonica Romana, Oratorio del Gonfalone, Auditorium Parco della Musica e Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Regio di Parma, Auditorium dell’Orchestra “G. Verdi” di Milano, Teatro Comunale di Bologna, Festival dei Due Mondi di Spoleto, Ravello Festival, Teatro La Fenice di Venezia, “I concerti del Quirinale”, Teatro di San Carlo e Associazione “A. Scarlatti” di Napoli, Associazione “B. Barattelli” di L’Aquila, Musei Vaticani, Conservatorio “P. I. Čajkovskij” di Mosca, Tonhalle di Zurigo, Konzerthaus di Berna, Istituto “F. Chopin” di Varsavia.
Come solista ha suonato sotto la guida di R. Gandolfi, H. Griffits, L. Piovano, C. Scimone, L. Shambadal, Y. Bashmet. Ha collaborato con V. Brodski, S. Brusco, R. Bruson, S. Cappelletto, A. Foà, R. Kabaivanska, D. Mazzucato, D. Rancatore, U. Pagliai, E. Pandolfi, Kodály Quartet.
Ha registrato per Phoenix Classics, Stradivarius, Brilliant Classics, Rai5 (Inventare il tempo).
Prossimamente sarà in tournée con Wiener Concert-Verein e con lo spettacolo L’aria della libertà con Tomaso Montanari.
“All’elevato livello tecnico dell’esecuzione affianca una spontanea passione per la ricerca assolutamente personale e originale”. Giovanni Sollima“Un giovane musicista di grande talento e curiosità musicali, qualità che gli hanno consentito di affrontare un vasto repertorio che va dal periodo classico alla contemporaneità, con intelligenza, acume interpretativo e notevoli doti strumentali”. Ivan Fedele“A Michele, grazie per la splendida interpretazione”. K. Penderecki “Un musicista molto flessibile e intelligente, con un orecchio sottile e una profonda conoscenza del repertorio contemporaneo. Il suo modo di lavorare è efficiente e di una chiara comunicatività”. Michael M. Kasper (Ensemble Modern)
Apprezzato dai più grandi musicisti contemporanei, Michele Marco Rossi (classe 1989) ha già in repertorio prime esecuzioni e collaborazioni che spaziano dalle nuove generazioni di compositori emergenti alle grandi firme internazionali: da I. Fedele a K. Penderecki, da S. Sciarrino a B. Furrer, da L. Ronchetti a E. Poppe, A. Solbiati, C. Bauckholt, K. Huber, E. Morricone, H. Lachenmann.
Le performances per violoncello solo, i lavori in Ensemble come PMCE, FontanaMix, Ensemble Modern, Accroche Note, Flame Ensemble, Ensemble Novecento, ContempoArt, e come solista con orchestra, insieme ai nuovi progetti teatrali ed alle collaborazioni con case editrici che già vedono nel loro catalogo lavori a lui dedicati (Edizioni Suvini Zerboni, Edizioni Sconfinarte) costituiscono il centro della sua attività, che coinvolge festival e sale come Biennale di Venezia, Witten Newcomer Konzert, Berlin Philarmonie Kammermusik Saal, Auditorium Parco della Musica di Roma, Cité de la Musique et de la Danse Strasbourg, Ravello Festival, Amici della Musica di Perugia, Wiesbaden Kurhaus, I Concerti del Quirinale su Radio 3, Amici della Musica di Siracusa, Filarmonica Laudamo Messina, Accademia Filarmonica Romana, Ravenna Festival, Emilia Romagna Festival, Festival dei Due Mondi di Spoleto.
Membro fondatore del MobileBeats Ensemble, gruppo residente in Germania dedito alla nuova musica, porta avanti anche progetti di musica antica su strumenti originali, spettacoli di teatro d’avanguardia, collaborazioni da coautore, realizzando ogni anno nuovi programmi e proposte poliedriche.