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Nato a Buenos Aires, il violoncellista Fernando Caida Greco è stato allievo di Jorge Schultis, Rocco Filippini e Ivan Monighetti. Vincitore di prestigiosi premi in concorsi internazionali, ha ottenuto all'unanimità il primo premio assoluto al Concorso "V. Bucchi" di Roma, riconoscimento che lo ha portato ad esibirsi per le più importanti stagioni concertistiche. In qualità di solista, si è esibito con importanti orchestre (Sinfonie-Orchestre di Basilea, L'Ensemble "Alla Corda"di Zurigo, l'Orchestra Filarmonica di Varsavia, la Neues Orchester Basel, L'Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano), collaborando con importanti direttori quali Gilberto Serembe, Andrea Battistoni, Donato Renzetti. Ha tenuto concerti in tutta Europa, Cina, Stati Uniti e Canada, eseguendo spesso brani in prima assoluta a lui dedicati ed effettuando numerose registrazioni radiofoniche e televisive. Appassionato studioso della trattatistica di tutte le epoche, si esibisce con strumenti originali sia per l'esecuzione del repertorio storico, che per quello moderno e contemporaneo, tenendo sull’argomento conferenze e Masterclass. Collaborare con artisti quali Salvatore Accardo, Sergio Azzolini, Laura De Fusco, Edoardo Torbianelli, Francesco Manara, Pierre-André Taillard, Enrico Onofri, Oscar Ghiglia, Bruno Giuranna, Franco Petracchi, Rocco Filippini, Paolo Bordoni, Andrea Bacchetti. E’ docente di violoncello presso l'Accademia Musicale Pescarese e il Conservatorio di Pescara.
Diciannovenne, intraprende lo studio del violino all’età di quattro anni e della viola a dodici sotto la guida di Li Sheng presso il Conservatorio di Shanghai.
A 15 anni ha vinto il Lionel Tertis International Viola Competition, stabilendo un nuovo record come più giovane vincitrice del concorso.
Vincitrice di prestigiosi premi, ha debuttato nella scorsa stagione al Kennedy Center di Washington DC e a New York (Merkin Concert Hall e Paramount Theatre).
Si è esibita al Paramount Theatre, al Kronberg Academy Festival in Germania, al Wimbledon International Music Festival di Londra, in Giappone e Taiwan. Ha tenuto recital presso il Wigmore Hall ed il Royal Festival Hall di Londra, ed è stata premiata al Verbier Festival Academy con l’Academy Prize for Viola. In formazione da camera ha collaborato con musicisti del calibro di Gidon Kremer, Yuri Bashmet, Steven Isserlis e Christian Tetzlaff al Kronberg Festival, e ha partecipato alle masterclasses di Nobuko Imai, Antoine Tamestit, Roberto Diaz e Pinchas Zukerman. Come solista si è esibita con la ORF Radio-Symphonieorchester di Vienna, la Philharmonia Orchestra di Londra, la Calgary Philharmonic Orchestra del Canada, e con la Moscow Chamber Orchestra. Attualmente frequenta la Kronberg Academy, in Germania, dove studia con Nobuko Imai (YCA Alumna).
Nato nel 1994 a Gorizia in una famiglia di musicisti, ha iniziato lo studio di pianoforte all’età di 5 anni con sua madre, prof. Ingrid Silic. Successivamente ha proseguito gli studi con suo padre Siavush Gadjiev, noto didatta russo. Alexander è vincitore di diversi concorsi giovanili nei quali ha vinto il primo premio assoluto. All’età di nove anni ha suonato con l’orchestra il Concerto do magg. di J.Haydn ottenendo ottime critiche dalla stampa.
Ha tenuto il suo primo recital all'età di 10 anni. Tra il 2005-2008 ha suonato concerti solistici al Palazzo del Governo di Trieste nell'ambito della stagione concertistica "Chamber Music", al Teatro Alfieri di Torino, al teatro "Fumagalli" di Cantù, nella sala dei festival di Lubiana, nell' Auditorium e al teatro "Bratuz" di Gorizia.Dopo il successo ottenuto al concorso pianistico di Lubiana è stato invitato ed ha suonato nei festival di Lubiana e di Feldkirchen(in Austria).
Nel 2009 ha suonato il concerto di Grieg con l'orchestra Ars Atelier di Gorizia sotto la direzione del M° Marco Feruglio e alla Filarmonia di Lubiana con l'orchestra dell'Opera di Lubiana sotto la guida del M°Igor Svara. Nel 2010 ha tenuto recital solistici all'Auditorium "Pollini" di Padova, al Museo Revoltella di Trieste e al "Festival Pianistico" del Ridotto del "Verdi" di Trieste, alla "Filarmonia" di Lubiana e Maribor. Nel 2011 ha suonato al festival Dilsberg (in Germania). Nel 2012 ha suonato con l’orchestra RTV Slovenija il Concerto di Tschaikovsky, sotto la guida del M° En Shao. Nell’aprile dello stesso anno ha vinto il 3° Premio alla I edizione del “FVG International Piano competition”. Nel giugno del 2012 ha vinto la IX edizione del “Premio delle Arti” svoltasi a Trieste con giudizio unanime della giuria presieduta dal M° Salvetti. Sempre nel 2012 si è diplomato al Conservatorio Bruno Maderna di Cesena con 10, lode e menzione speciale. A ottobre 2012 ha debuttato a Parigi, suonando al Centro Culturale Italiano nell’ambito della rassegna musicale “Suona Italiano”. Nel maggio 2013 ha suonato a Roma nello splendido Museo dell'Ara Pacis. Nel giugno 2013 ha concluso gli studi al Liceo scientifico "Duca degli Abruzzi" di Gorizia con la votazione di 100/100.
Nel novembre dello stesso anno ha vinto la XXX edizione del prestigioso "Premio Venezia", rassegna alla quale possono partecipare solo i diplomati eccellenti dei Conservatori Italiani.
Grazie a tale vittoria si esibirà, tra gli altri, al Teatro "la Fenice" di Venezia in concerti solistici e con orchestra e debutterà a Londra.
Dall'autunno 2013 si perfezione nella classe del M° Pavel Gililov al Mozarteum di Salisburgo. Nella stagione 2013-2014 si è esibito in molte città italiane nell’ambito di festival di rilievo (al Gran Teatro “La Fenice” per la SVC e in occasione del 2 giugno, al Bologna Festival, per gli Amici della Musica di Padova, per il Circolo Culturale Bellunese, al Teatro Comunale di Treviso, presso la Fazioli Concert Hall, per le Settimane Musicali del Teatro Olimpico di Vicenza, e alla Accademia degli Sfaccendati in Roma)
Nel giugno 2014 ha raggiunto la fase semifinale del prestigioso “Gina Bachauer International Artists Piano Competition”, tenutosi a Salt Lake City negli USA. Nell’ottobre 2014 è stato selezionato per la rinomata “Eppan Piano Academy” assieme ad altri 5 pianisti provenienti da tutto il mondo, da una iniziale rosa di 56 candidati; dopo la selezione fatta dal M° Bonatta, ha avuto modo di seguire una masterclass con il M° Arie Vardi.
Ad aprile 2015 ha eseguito il Concerto n.1 di Shostakovich con l’Orchestra del Teatro la Fenice sotto la direzione del M° Yuri Temirkanov al Teatro la Fenice di Venezia. Ad Autunno 2015 sarà impegnato in recital solistici in importanti stagioni concertistiche quali il festival “MiTo” a Torino, il “Festival Pianistico” del Ridotto del Teatro Verdi di Trieste e “Pordenone legge” al Teatro Comunale di Pordenone. A novembre 2015 ha debuttato in un recital solistico nella Sala Grande della Filarmonia di Ljubljana. A dicembre 2015 ha vinto il Primo Premio e Premio del Pubblico alla Nona edizione del prestigioso “Hamamatsu International Piano Competition” in Giappone, uno dei più importanti concorsi mondiali. La giuria, presieduta da Akiko Ebi, era composta da grandi personalità del panorama musicale come Martha Argerich, Sergey Babayan, Pavel Nersessyan, Andrej Jasinskij e molti altri. Alexander si è imposto su una iniziale rosa di oltre 450 candidati da tutto il mondo, 72 dei quali invitati a partecipare direttamente in loco. Grazie a questa vittoria si è esibito nelle più importanti sale del Giappone (Kioi Hall a Tokyo, Hyogo Arts Center ad Osaka, Kitara Concert Hall di Sapporo, Aichi Performing Arts Center a Nagoya etc) e sarà ospite del prestigioso festival “Chopin” di Duszniki-Zdrój in Polonia, e in altri festival in Spagna, Francia ed Italia.
ORCHESTRA SINFONICA ABRUZZESE
MILENA VUKOTIC, voce recitante
ALESSANDRO CADARIO, direttore
GIOACCHINO ROSSINI, Signor Bruschino, Sinfonia
MAURICE RAVEL Ma mère l’oye
FRANCIS POULENC Histoire de Babar (arrangiamento per orchestra di Jean Françaix)
Ideazione scenica di Bustric
ORCHESTRA SINFONICA ABRUZZESE
BUSTRIC
GIORDANO FERRANTI direttore
WOLFGANG AMADEUS MOZART Contraddanze K 609
SERGEJ PROKOFIEV Pierino e il lupo op. 67
Proiezione del film d’animazione “Omaggio a Rossini” di Giulio Gianini e Emanuele Luzzati
Colonna sonora eseguita dal vivo
ORCHESTRA SINFONICA ABRUZZESE
GIORDANO FERRANTI direttore
GIOVACCHINO ROSSINI
Overture da il Signor Bruschino
“il temporale” da il Barbiere di Siviglia
Sinfonia da L’italiana in algeri
Sinfonia da Il turco in italia
Sinfonia da La gazza ladra
Lezione concerto per le scolaresche dedicata a Beethoven
Orchestra Sinfonica Abruzzese
Nil Venditti, direttore
Conduce Marcello Bufalini
Musiche di Ludwig van Beethoven tratte dalla VII Sinfonia op. 92
Lezione concerto per le scolaresche dedicata a Rossini
Orchestra Sinfonica Abruzzese
Giordano Ferranti, direttore
Conduce Luisa Prayer
Sinfonie tratte da L’Italiana in Algeri e Il turco in Italia e il Temporale dal Barbiere di Siviglia
Ascoltare la musica di un grande autore, poterlo conoscere come persona e figura artistica e poter allo stesso tempo comprendere gli aspetti tecnici e formali della scrittura di una partitura orchestrale in modo divertente: questo è lo scopo della serie “Bravo….!” proposta con successo agli alunni delle classi dalla IV e V elementare fino alla III media dall‘Istituzione Sinfonica Abruzzese: la serie si è avviata con successo nella stagione 2015/2016 con il “Bravo Ludwig!” dedicato a Beethoven, è proseguita con il “Bravo Gioacchino!” dedicato a Rossini nella stagione 2016/2017.
Per la stagione 2017/2018 con il terzo programma della serie, “Bravo Amadeus!”, l’Orchestra Sinfonica Abruzzese porterà i giovanissimi a contatto col meraviglioso mondo di Mozart, l’enfant prodige per eccellenza, che viene presentato ai ragazzi come un “coetaneo un po’ speciale”.
Per ospitare una lezione-concerto della serie "Bravo...!" contattare Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
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ORCHESTRA SINFONICA ABRUZZESE
MARCELLO BUFALINI direttore e introduzione all'ascolto
Musiche di Igor Stravinskij e Arnold Schönberg
DIASPORA NOVECENTO
ORCHESTRA SINFONICA ABRUZZESE
MARCO SALCITO chitarra
MARCELLO BUFALINI direttore e introduzione all'ascolto
Musiche di Mario Castelnuovo - Tedesco, Kurt Weill
Nato in Gran Bretagna nel 1957, ha studiato con Sydney Coulston al Royal Northern College of Music di Manchester. Solista dal profilo internazionale, è stato primo corno di importanti ensemble e orchestre sin dall'inizio degli anni '80, come I Solisti Veneti (1981-82), la London Philharmonic Orchestra (1984-85) e la BBC Symphony Orchestra di Londra (1993-1997). Per vent'anni (1982-2012) è stato il primo corno della celebre Chamber Orchestra of Europe, con la quale si è esibito come solista, collaborando con direttori come Claudio Abbado, Paavo Berglund, Ivan Fischer, John Elliot Gardiner, Nicholas Harnoncourt, Heinz Holliger, Gerard Korsten, Roger Norrington, Sandor Vegh, Alexander Schneider, Oskar Schumsky, Yehudi Menhuin, Myung Whung Chung. Con la Chamber Orchestra of Europe ha inciso i quattro Concerti di Mozart sotto la direzione di Alexander Schneider, ed opere di Beethoven e Dvorak per le etichette ASV e COE records. Nel 1985 ha fondato il Gaudier Ensemble, con il quale ha inciso diversi CD per Hyperion (Mozart, Beethoven, Schubert, Weber, J. Strauss, Francaix) ed effettuato registrazioni e concerti per la BBC. Dal 2009 al 2015 è stato membro e direttore artistico del norvegese Minensemble e dal 2010 al 2015 ha collaborato spesso con la Australian Chamber Orchestra. Nel campo della musica da film ha fondato nel 2001, con il compositore Carlo Crivelli, l'Orchestra Città Aperta con la quale ha realizzato l'incisione di numerose importanti colonne sonore, e dal 2015 collabora con Abbey Road e Air Studios di Londra
Steso nell’arco di pochi mesi, il Trittico botticelliano di Ottorino Respighi (Bologna 1879- Roma 1936) viene eseguito per la prima volta al Konzerthaus di Vienna nel settembre 1927, sotto la direzione dell’autore stesso, durante uno dei festival organizzati ogni anno in una diversa sede d’Europa dalla mecenate americana Elisabeth Sprague Coolidge, dedicataria dell’opera, alla cui fervida intraprendenza sono legate tante vicende e tanti illustri nomi del primo Novecento artistico e musicale. Emergono nel Trittico gli aspetti peculiari del sinfonismo respighiano: da un lato l’eredità della tradizione tardoromantica assimilata attraverso la preziosa esperienza russa degli inizi del ‘900 quando, chiamato come prima viola al Teatro di Pietrogrado, ebbe l’opportunità di studiare con Rimskij-Korsakov, principale esponente del poema sinfonico; dall’altro la suggestione dell’arcaico, uno dei tratti più caratteristici dei nostri “compositori dell’Ottanta”, da Pizzetti a Casella, che si esprime in Respighi soprattutto attraverso i modi gregoriani. Il Trittico abbandona dunque il tono epico e magniloquente della Trilogia Romana (1916-1928) e della grande orchestra a favore di un tessuto orchestrale più leggero e adatto ad evocare la delicata tavolozza del Botticelli. Il primo movimento, ispirato a La Primavera dell’artista quattrocentesco, si apre con sfavillanti trilli degli archi mentre corni e trombe intonano un bucolico motivo di caccia, immagine sonora della lussureggiante vegetazione. La soavità di antichi motivi, sostenuti da ritmi di danze perdute, suggerisce invece il movimento delle tre Grazie ed il sorriso della Dea. De L’adorazione dei Magi Respighi riesce a restituire il movimento attraverso continui mutamenti ritmici e passaggi dalla modalità alla tonalità, mentre il cromatismo botticelliano viene reso attraverso un sapiente utilizzo del colore orchestrale. Il tema del Natale è evocato tramite due motivi: il primo è Veni, Veni Emmanuel, antifona impiegata durante l’Avvento risalente al IX secolo. Un episodio centrale dal sapore orientaleggiante (sottolineato tramite l’impiego di strumenti evocativi e di una sinuosa melodia dell’oboe), conduce al secondo tema tratto dal popolare canto natalizio Tu scendi dalle stelle, composto nel 1754 dal napoletano Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Nell’ultimo movimento il palpitante tema dei violini suggerisce l’archetipo del mare e lo sciabordio delle onde che Debussy aveva catturato ne La Mer. Una lunga e morbida melodia costruita sulle antiche scale greche, in omaggio al soggetto rappresentato, si gonfia gradualmente per evocare La nascita di Venere.
Nell’ambito della vasta produzione mozartiana di Concerti per strumenti solisti e orchestra, al cui apice troviamo senza dubbio i Concerti per violino ed i Concerti per pianoforte, si collocano in una posizione di tutto rispetto i quattro Concerti per corno (K 412, 417, 447, 495) e il Quintetto concertante che Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo 1756- Vienna 1791) dedicò al cornista salisburghese Ignaz Leutgeb (1732-1811). Durante una breve esperienza alla corte degli Esterházy, Leutgeb divenne amico del giovane Mozart, che ebbe occasione di incontrare di nuovo nel 1777 a Vienna, dove si era trasferito proprio grazie ad un aiuto finanziario concessogli da Leopold Mozart per “comprare una casetta, piccola come un guscio di chiocciola, con licenza di caseificio” in un sobborgo della città. Leutgeb nutriva una profonda ammirazione per Mozart il quale, tuttavia, pur stimandolo come cornista lo considerava un ignorante e un superficiale. Leutgeb dovette aspettare ben sei anni prima che l’amico di vecchia data gli dedicasse il Concerto per corno n. 2 in mi bemolle maggiore K 417, datato 27 maggio 1783, sul cui frontespizio leggiamo uno dei tipici commenti del compositore: “Wolfang Amadé Mozart ha avuto pietà di quell’asino, bue, folle di un Leutgeb”. Seppure i quattro Concerti per corno, resi celebri anche dalle sardoniche provocazioni annotate nei manoscritti, non raggiungono le dimensioni e la mole dei Concerti per pianoforte e di quelli per violino, essi sono ammirabili tuttavia per l’ampiezza della linea melodica, per il brio virtuosistico e per la loro perfetta congenialità al carattere dello strumento. Nel primo tempo, un Allegro in forma sonata, viene prediletta la cantabilità del corno (Beethoven se ne ispirerà per l’introduzione del Sestetto in mi bemolle maggiore op. 81b per due corni ed archi); l’Andante è una serenata in cui emerge l’umana voce dello strumento, mentre non mancano passaggi di un certo impegno virtuosistico nel Rondò in 6/8 in mi bemolle maggiore, tonalità spesso associata all’immagine della caccia.
L’appellativo “Oxford” con il quale è nota la Sinfonia n. 92 in sol maggiore Hob. I/92 di Joseph Haydn (Rohrau 1732- Vienna 1809) non deve trarre in inganno: il riferimento alla cittadina britannica è dovuto al fatto che il compositore, particolarmente orgoglioso di questo lavoro sinfonico, lo scelse in occasione del conferimento del titolo di Doctor of Music honoris causa che il prestigioso ateneo gli attribuì nel luglio del 1791. In realtà la Oxford, ultima delle Sinfonie dedicate á Son Excellence Monseigneur le Comte d'Ogny - uno degli aristocratici sostenitori dell'istituzione parigina del Concert de la Loge Olympique - che gli aveva già commissionato le sei famose Sinfonie nn. 82-87 (conosciute appunto come Parigine), fa parte del ciclo di undici magistrali lavori scritti a due riprese per Parigi tra il 1785 ed il 1789. Il loro successo indusse il Conte a commissionargliene ancora tre, nn. 90-92, pubblicate a Parigi presso Le Duc nel 1790. Haydn diresse la sua Sinfonia pochi mesi dopo il suo arrivo a Londra (il compositore trascorse due felici periodi a Londra nel 1791-92 e nel 1794-95), durante il secondo dei tre concerti organizzati presso lo Sheldonian Theatre. La recensione dell’Oxford Journal del giorno successivo sosteneva che “non si fosse mai udita una composizione più meravigliosa”. Come la maggior parte delle Sinfonie della maturità di Haydn, la Oxford comincia con un’ introduzione lenta dal tono sofferto, Adagio, che anticipa alcuni motivi costitutivi del primo tempo, l’Allegro spiritoso, inframmezzato da escursioni verso tonalità lontane. Il tema dell’Adagio, in forma tripartita, cantabile e contemplativo, è contrapposto ad un episodio centrale in minore dal carattere agitato e marziale, reso perentorio da trombe e timpani. Il Minuetto è caratterizzato da irregolarità ritmiche che alludono alla danza mentre il Trio, dal sapore venatorio, gioca su contrapposizioni di accenti tra famiglie di strumenti. L’ampio Presto conclusivo, di nuovo in forma sonata, è costruito su un movimento polifonico molto articolato.
Silvia Umile