Pagine semplici
Composto nel 1945, il Concerto dell’Albatro è considerato il capolavoro indiscusso di Giorgio Federico Ghedini (Cuneo, 11 luglio 1892 – Nervi, 25 marzo 1965), compositore di poco più anziano di Goffredo Petrassi e Luigi Dallapiccola, appartenuto quindi a quella leva che si colloca a metà tra la storica “Generazione dell’Ottanta” e l’avanguardia del secondo dopoguerra (Luigi Nono, Bruno Maderna e Luciano Berio, che di Ghedini fu allievo). Il brano nacque dalla lettura del Moby Dick di Melville, la cui traduzione ad opera di Cesare Pavese, appena pubblicata, colpì a tal punto il compositore da indurlo ad inserirne uno stralcio in partitura, affidandolo alla voce recitante.
Il Concerto parte da un ripensamento neoclassico - ma profondo e privo di intenti estetizzanti - della forma del concerto barocco, realizzato tramite l’utilizzo di un linguaggio moderno aspro e sottile, che sfrutta un cromatismo spinto, procedimenti politonali ed un pensiero contrappuntistico sempre fitto e complesso. Ciò, insieme al successo di cui il Concerto godette sin dalle prime esecuzione, fece sì che l’autore potesse affacciarsi sullo stravolto panorama musicale postbellico nelle vesti di uno dei compositori più noti e “più agguerriti nel panorama contemporaneo”.
In questo “edificio sonoro”, espressione con cui l’autore amava riferirsi alle sue opere, si ravvisa certamente l’influenza di Igor Stravinskij e di Paul Hindemith. Ma ciò su cui vogliamo portare l’attenzione del lettore, più che sull’aspetto armonico e melodico e sui relativi procedimenti compositivi, è la fondamentale importanza che in questa musica assume il parametro del timbro. È grazie alla raffinatissima ricerca timbrica - effettuata peraltro con mezzi particolarissimi ma tutto sommato esigui, dato che la compagine orchestrale prevede, oltre agli archi, soltanto un ottavino, due tromboni, timpani e percussioni - che Ghedini riesce a creare una musica meravigliosamente tesa e coinvolgente, trasportando davvero l’ascoltatore tra i ghiacci dell’oceano Antartico.
Il Largo si apre con una melodia di dodici note alla cui enunciazione da parte dell’orchestra si associa il pianoforte, seguito dal violino e dal violoncello solisti. Nasce subito un intenso dialogo a quattro voci, a conclusione del quale l’ascoltatore viene colpito da ondate successive di suono orchestrale, cui il pianoforte risponde con delicati arpeggi che spariscono per lasciare spazio al deciso disegno ascendente degli archi che apre l’Andante un poco mosso (tutti i movimenti del concerto sono attaccati, e si eseguono dunque senza interruzione tra l’uno e l’altro). Le “onde” dell’orchestra intraprendono un botta e risposta prima con il pianoforte, poi con gli altri solisti. Il discorso si addensa coinvolgendo tutti gli attori, per poi smorzarsi nell’indistinto brontolio delle percussioni. Dopo la grande intensità e pienezza del secondo movimento, l’Andante sostenuto soggiunge con una scarna melodia da carillon pronunciata dal pianoforte con la complicità dei pizzicati degli archi. Questi passano in secondo piano, a fare da sfondo ad un intenso e costante duetto tra il violino ed il violoncello solisti, prima che anche questo movimento si chiuda con un rullo di timpani. L’Allegro vivace vede il ritorno del disegno dell’onda, che ora è come ingigantito, espanso nel tempo, quasi fosse osservato più da vicino. Ghedini ci lascia ascoltare tutti gli elementi che lo compongono, isolandoli e mettendoli in risalto – prima il disegno del pianoforte, ripreso dagli archi, che delinea un profilo ascendente poi altri motivi netti e taglienti. La trama contrappuntistica si infittisce gradualmente, in un continuo movimento verso l’alto, implacabile e quasi meccanico. Al culmine della tensione divenuta ormai spasmodica, l’onda sonora si smorza contro uno scandito corale intonato dagli strumenti gravi (tromboni, violoncelli e contrabbassi) che, dopo una cadenza rasserenante colorata dal leggero arpeggio del pianoforte, lascia spazio agli accordi tenuti di archi e timpani che fanno da fondale all’intervento della voce recitante, protagonista delle ultime, meravigliose, pagine (Andante).
Qui l’orchestra viene gestita con grandissima sapienza e originalità, ed in totale simbiosi con il testo (emerge la grande esperienza di Ghedini nel campo della musica vocale). Essa è utilizzata per sottolineare alcune parole in maniera a tratti quasi descrittiva, amplificando enormemente il significato della parola, illustrando le immagini suggerite da Melville in un senso, si sarebbe tentati di dire, addirittura metafisico. Il suono si fa rarefatto fino all’estasi.
Come ha scritto John Waterhouse, uno dei più acuti studiosi del Novecento musicale italiano, le parole di Melville/Pavese pronunciate dalla voce recitante “sembrano semplicemente dare un’ambientazione geografica e un nome a ciò che era già evidente nella musica”.
Ludwig van Beethoven, Triplo concerto op. 56
L’avvio del cosiddetto “periodo eroico” della parabola creativa di Ludwig van Beethoven (Bonn, 16 dicembre 1770 – Vienna, 26 marzo 1827), ovvero quello della raggiunta maturità artistica, è segnato da una parte dal furore delle composizioni epiche (una su tutte, la sinfonia Eroica), dall’altra da un gusto tutto squisitamente neoclassico che in quegli anni il compositore esplorò in forme diverse, ed in particolar modo in quelle legate alla tradizione: ne è un esempio il Concerto per pianoforte, violino, violoncello e orchestra in do maggiore op. 56 composto nel 1803-4 – comunemente conosciuto come Triplo concerto –, facilmente riconducibile al genere della sinfonia concertante, che godeva di una certa popolarità fin dai tempi della famiglia Bach. La composizione per più strumenti solisti e orchestra – organico che appare oggi inconsueto ma che pure affascinò, in tempi non troppo remoti, Giorgio Federico Ghedini – offre molti spunti di elaborazione formale e di combinazioni timbriche, anche nel momento in cui non vi è un’esatta parità dialogica tra i tre solisti. Nel caso del Triplo concerto, la parte del pianoforte è semplificata in vista della dedica al giovane arciduca Rodolfo d’Austria, allievo di Beethoven, e per quanto sia ugualmente rivelatrice della finezza con cui il compositore elabora e poi incastra le idee musicali del Concerto, non regge il confronto – quanto a brillantezza – con le parti dei due archi, pensate per omaggiare il funambolico virtuosismo di due professionisti al servizio dell’arciduca (Carl August Seidler e Anton Kraft). Forse proprio per via delle circostanze della nascita di questo brano ‘d’occasione’, sin dall’Allegro iniziale un Beethoven insolitamente brillante e salottiero pare mettere da parte le tensioni che caratterizzano il “periodo eroico” appena avviato. Un’orchestra molto educata lascia ampio spazio ai solisti attraverso le maglie della forma-sonata allentate da diversi motivi secondari non particolarmente caratterizzati. Se il breve Largo ha un carattere decisamente beethoveniano, il Rondò alla Polacca finale rappresenta una bizzarra concessione dell’autore al folk e, quindi, alla moda dell’epoca. Attraverso un processo di graduale rarefazione guidato principalmente dal violoncello concertante, si passa senza soluzione di continuità - i due movimenti sono attaccati - da un’atmosfera intima ad un luminoso caleidoscopio di motivi danzanti che si conclude brillantemente, dopo aver raccolto le energie in un inaspettato episodio in 2/4.
Guida all’ascolto a cura di Gabriele Sfarra per gentile concessione della Società Aquilana dei Concerti B. Barattelli
Compiuti gli studi musicali al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma, Massimiliano Stefanelli ha guidato, a partire dal 1986, numerose orchestre fra cui la CBSO (City of Birmingham Symphony Orchestra), l’Orchestra Sinfonica della RAI di Roma, l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, la Montreal Symphony, la Filarmonica di Bonn, la Israel Symphony Orchestra, la English Chamber Orchestra (con la quale ha inciso per la Channel Classics l’integrale dei concerti per flauto di W.A.Mozart), la Qatar Philharmonic (di cui è stato Direttore Principale), la Spoleto Festival Orchestra, la Charleston Symphony, la Toronto Symphony, l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona e l’Orchestra Sinfonica della Fondazione “Arturo Toscanini” ed è stato ospite, a partire dal 1990, dei più importanti teatri italiani e internazionali (fra gli altri New York, Washington, Milano, Mosca, Roma, Firenze, Tel Aviv, Genova, Bonn, Siviglia, Napoli, Madrid, Catania, Cagliari, Santander, Parma, Piacenza, Ravenna, Modena, Ferrara, Bari), dirigendo il più importante repertorio sinfonico ed operistico.
A partire dal 1986 ha studiato e affrontato la gran parte del repertorio classico, romantico e tardo-romantico, sia sinfonico che operistico (principalmente italiano e tedesco), mantenendo un costante rapporto con la produzione contemporanea.
Dal 1990 è stato inoltre ospite di rinomati Festivals internazionali quali The Wolf Trap Festival di Washington, Bilbao, e lo Spoleto Festival USA, ottenendo sempre ottimi riconoscimenti.
Dal 1993 al 1996 è stato Vicedirettore Artistico del Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli” di Spoleto e, nel 1996 e nel 1997, è stato Direttore Musicale della serie di concerti Intermezzi dello Spoleto Festival USA, laboratorio di interpretazione musicale che ha visto esibirsi, a fianco di importanti artisti chiamati da tutto il mondo, giovani talenti da lui appositamente selezionati.
Attualmente ricopre la carica di Direttore Artistico e Direttore Musicale dell’Istituzione “Fondazioni all’Opera” che promuove e realizza le attività Liriche dei teatri di Abruzzo e Marche.
Le sue interpretazioni si sono sempre distinte per originalità ed innovazione stilistica, caratteristiche che gli hanno conquistato l’unanime consenso di pubblico e critica.
Nel 2001 hanno inizia una serie di fortunate collaborazioni con Franco Zeffirelli e l’Orchestra Sinfonica della Fondazione “Arturo Toscanini” di Parma che hanno dato vita alla celebre Aida (edita in DVD da RAI Trade) con la quale si sono inaugurate nel gennaio del 2001 a Busseto le celebrazioni per i cento anni della morte di Giuseppe Verdi e la splendida La traviata dell’anno successivo. Entrambe le produzioni, tuttora in tournée (promettono di raggiungere a breve la gran parte dei teatri internazionali), dopo aver mietuto grandi successi nei maggiori teatri italiani, hanno trionfato al Teatro Bolshoj di Mosca nel dicembre 2003 (La traviata) e nell’ottobre del 2005 (Aida) e sono state entrambe premiate dalla stampa russa come “…miglior spettacolo dell’anno”. Analogamente calorosissima è stata l’accoglienza riservata dalla stampa e dal pubblico ai Pagliacci (ancora con Franco Zeffirelli) che il M° Stefanelli ha diretto per il Teatro del Cremlino di Mosca e per il cinquantesimo anniversario della fondazione dell’Hellenic Festival di Atene, importantissimo festival internazionale che annualmente si svolge nella splendida cornice del Teatro di Erode Attico.
Più recentemente il Maestro ha collaborato con le più importanti Orchestre e ha inaugurato le stagioni liriche della Israeli Opera di Tel Aviv con La traviata e Mefistofele, tornando poi alla Israeli Opera con Il trovatore, mentre con un’altra interpretazione de La traviata, definita “straordinaria” dalla critica spagnola, ha inaugurato la 55a edizione del Festival Internacional di Santander e l’ultima stagione della rassegna estiva de “Los Veranos de la Villa” di Madrid,
Ancora La traviata, questa volta con la spettacolare regia areniana di Graham Vick, è stato il titolo con il quale ha debuttato con la Birmingham Opera Company alla guida della prestigiosissima City of Birmingham Symphony Orchestra (CBSO), debutto che gli è valso il più ampio riconoscimento da parte della più importante stampa nazionale inglese e che gli è valso l’assegnazione, con gli altri, dell’ambitissimo Royal Philharmonic Society Music Award. Poi ancora Romeo et Juliette di Hector Berlioz al Teatro San Carlo di Napoli, ancora con Franco Zeffirelli per La traviata, Pagliacci, Tosca e Aida e nuovi allestimenti di La boheme, Mosè in Egitto, il Trittico pucciniano, Manon Lescaut, Macbeth e Il trovatore. Reduce da due importanti successi con Aida e Carmen eseguite per l’Opera di Tenerife e un fortunato tour in Cile, è atteso in Qatar per un nuovo importante progetto con la Qatar Philharmonic.
Nato da madre Italiane e padre Persiano, Alessandro Deljavan inizia lo studio del pianoforte prima dei due anni e debutta in pubblico all’età di 3 anni.
Si è esibito in tutto il mondo: Austria, Belgio, Cina, Colombia, Danimarca, Francia, Germania, Italia, India, Israele, Giappone, Corea del Sud, Polonia, Russia, Slovacchia, Svezia, Svizzera Stati Uniti e Cuba.
Dicono di lui critica ed importanti musicisti:
“ Il pianista italiano Alessandro Deljavan ha reso il Secondo Concerto di Rachmaninov un’esperienza entusiasmante” Scott Cantrell, Dallas Morning News
“ è uno dei più interessanti pianisti che abbia mai sentito nella mia vita" Fu Ts’ong, eminente pianista e didatta
“ il suo approccio pianistico è ricco di forza intensa e contagiosa abilità artistica” Dmitri Bashkirov, eminente pianista e didatta
“ è uno dei più grandi talenti della sua generazione ed uno dei pochi pianisti che ascolterei a qualunque costo” John Perry, eminente pianista e didatta
Alessandro Deljavan ha vinto importanti premi in concorsi fra cui: “Concours musical de France” (Primo premio, Parigi,1996), Hummel Competition (Secondo Premio, Bratislava, 2005), Gina Bachauer Young Artist Competition (Quinto Premio, 2005), Cliburn Competition (Premio della Giuria John Giordano, 2009), Isangyun Competition (Secondo Premio, Tongyeong, South Korea, 2010), and Cliburn Competition (Premio della Giuria Raymond E. Buck, 2013).
Alessandro si è esibilto con numerose orchestre fra le quali l'Orchestra del Teatro Mariinsky, Fort Worth Symphony Orchestra, L’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, l'Orchestra Sinfonica Leopolis, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, Slovak Philharmonic, Orchestra Changwon Philharmonic Orchestra, Wuhan Philharmonic Orchestra, Lithuanian Chamber Orchestra e l'Israel Camerata Orchestra con cui sarà impegnato in tour in Israele nella veste di Direttore e Solista nei due Concerti di Chopin.
Ha avuto il piacere di collaborare con gruppi quali il Quartetto Takács, il Quartetto Sine Nomine ed il Quartetto Brentano.
Collabora da anni con la violinista Daniela Cammarano con cui ha inciso per le etichette Aevea, Brilliant Classics ed Onclassical.
Alessandro è apparso in film e documentari quali ‘Franz Liszt: The Pilgrimage Years’ (RAI – Tv Italiana), ‘Virtuosity’ (Cliburn / PBS) e numerose dirette radio in tutta Europa. Le dirette streaming delle due edizioni del Concorso “Van Cliburn” (2009 & 2013) sono state seguite da più di un milione di spettatori in 155 nazioni.
Alessandro ha una discografia di oltre 40 album con etichette quali Stradivarius, Brilliant Classics, OnClassical, Aevea, Naxos, Tactus e Piano Classics.
Prossima l'uscita di due nuovi album dedicati alle Variazioni Goldberg di J. S. Bach ed a opere di F. Liszt.
Alessandro Deljavan è diplomato presso il Conservatorio Statale di Musica "Giuseppe Verdi” di Milano all'età di sedici anni e dal 2005 al 2013 è stato fra i sette giovani pianisti selezionati in tutto il mondo all Accademia Internazionale del Pianoforte del Lago di Como, seguendo in particolare le lezioni del Direttore Artistico dell'Accademia, William Grant Naboré.
Precedentemente ha preso parte a Masterclass presso il Mozarteum di Salisburgo, il Festival delle Nazioni di Città di Castello e presso la Fondazione Ottorino Respighi, sull’Isola di San Giorgio a Venezia, Italia.
Nel corso degli anni studia con Valentina Chiola, Piotr Lachert, Ricardo Risaliti, Enrico Belli, Eugenio Bagnoli, Lazar Berman, William Grant Naboré, Dimitri Bashkirov, Laurent Boullet, Fou Ts’ong, Dominique Merlet, John Perry, Menahem Pressler e Andreas Staier.
Deljavan è attualmente docente di pianoforte principale presso il Conservatorio "Umberto Giordano" di Foggia e tiene regolarmente Masterclass di pianoforte e musica da camera in tutto il mondo.
Nato a Trieste è considerato uno dei più interessanti direttori d'orchestra della sua generazione, Walter Attanasi è spesso invitato a dirigere repertori sinfonici e operistici per diversi e prestigiosi enti, teatri e festival internazionali: il Teatro alla Scala di Milano, l’Arena di Verona, il San Carlo di Napoli, l’Opera di Roma, il Comunale di Firenze, il Teatro dell'opera di Cagliari, il Festival dei Due Mondi di Spoleto, il Musikverein e la Konzerthaus di Vienna, la Staatsoper di Amburgo, il Colon di Buenos Aires, la Fondazione Rostropovich di Mosca, l’Opera de Bellas Artes di Città del Messico , Rudolfinum e l’Opera Nazionale di Praga, l’Opera Nazionale di Brno, la Filarmonica di Vilnius, l’Opera di Budapest, la Royal Opera House di Stoccolma, l’Opera Nazionale di Bratislava, diverse sale da concerto in Giappone, lo SA State Theatre Opera House di Pretoria (Tshwane), etc. La sua versalità lo ha portato a collaborare anche con grandi del jazz ed importanti isituzioni, quali Umbria Jazz , Global Forum di Roma, Diane Reeves, Quincy Jones, Stefano Di Battista, Roberto Gatto, Danilo Rea, Flavio Boltro. Nel 2004 ha diretto il Concerto di Capodanno in diretta televisiva dal Quirinale per i 50 anni della RAI, su richiesta del Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi. Nel febbraio 2005 è stato invitato a tenere il Concerto Celebrativo per i 700 anni dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza, dirigendo La Creazione di Joseph Haydn e nel 2008 alla Royal Opera House di Stoccolma, alla presenza dei reali di Svezia, ha diretto La Cenerentola di Rossini. Nel dicembre 2013, in occasione del bicentenario della nascita di R.Wagner, é stato invitato a Vilnius per dirigere in forma di concerto "Tristan und Isolde" (secondo atto) in prima esecuzione assoluta per la Lituania; concerto ufficiale di chiusura della Presidenza della Lituania al Consiglio dell'Unione Europea .La sua vasta discografia include Stabat Mater di Gioacchino Rossini, tutte le Sinfonie di Beethoven, registrazioni di Leoš Janáãek e Antonín Dvorák. Per Companions Opera ad Amsterdam ha inciso in DVD Nabucco. Ha registrato inoltre per Radio 3 Rai le opere Il castello di Barbablù di B. Bartok e Djamileh di G. Bizet e per la Radio Televisione Slovacca il Requiem di Verdi in DVD. E’ stato direttore musicale del Todi Music Fest - USA in Virginia e Artistic Project Director di Opera Africa a Pretoria – Johannesburg e Principal Guest Conductor della Bohuslav Martinu Philarmonic Orchestra di Zlín. Ha avuto la cittadinanza onoraria della citta' di Porstmouth in Virginia (USA). Attualmente è Direttore Musicale del Teatro dell' Opera Romana Craiova e Direttore Principale Filarmonica Oltenia Craiova in Romania. Inoltre direttore Artistico del Festival Italia Arte Fest , UmbriaMusicFest International, Jazz Spring Praga e Craiova Jazz Festival .
“Musica per il piacere di eseguirla” è l’idea che ha raccolto i valenti musicisti attorno all’ensemble SAXOFONIA, i quali hanno potuto così scegliere un repertorio libero da ogni vincolo commerciale, selezionando i brani più adatti alla resa timbrica-strumentale e alla soddisfazione personale. Questa formazione alquanto insolita, non possedendo un repertorio originale, ha orientato la ricerca artistica verso composizioni originariamente scritte per gruppi di fiati da autori, che hanno dedicato molti dei loro lavori a questo mondo. Il gruppo, che comprende nel suo organico i sassofoni dal Sopranino al Baritono, offre una vasta gamma di possibilità sonore e di estensione (circa 5 ottave), paragonabili a quelle di un tradizionale organico cameristico orchestrale. Vista la ricchezza timbrica e l’elevata agilità di questo ensemble il programma presenta notevoli difficoltà tecniche e sonore, spaziando dalla musica rinascimentale al classico-romantico fino ai nostri giorni, includendo anche brani di musica leggera, jazz.e nuove produzioni musicali dedicate espressamente all’ensemble.
Il gruppo SAXOFONIA, fondato nel 2000 all’interno del Conservatorio di Musica “U. Giordano” di Rodi Garganico deve la sua nascita al sincero legame di amicizia e alla grande stima reciproca che lega i tre Docenti M° Giovanni Ieie, M° Gabriele Buschi, M° Roberto Vagnini, unitamente alla loro professionalità garantita dalle vaste esperienze personali avute sia in ambito nazionale che internazionale, quali collaborazioni con Orchestre, collaborazioni con Enti Concertistici, Concorsi Nazionali ed Internazionali, Concerti nei più grandi Teatri, trasmissioni RAI e Mediaset.
Dalla sua nascita ha all’attivo numerosi concerti soprattutto intorno al luogo della sua formazione, riscuotendo ovunque successi di pubblico e di critica. Di rilievo: Apricena (FG) “6° settimana della Cultura 2004”; Aula Consiglio Provinciale Foggia 2005; Auditorium UTC “M. del Giudice” Rodi G. (FG) Settimana Italiana delle Arti 2005 Indetta dal Ministero della Pubblica Istruzione; Teatro “La Vittoria” Ostra (AN) 2005; Auditorium Magliano dei Marsi (AQ) 2005; “Jazz in Rodi” Rodi Garganico (FG) 2006-2008; “Musica nel territorio” Ischitella (FG) 2006; “Tutti in festa” giornata regionale del disabile Foggia 2006; Istituzione Sinfonica Abruzzese, stagione estiva dei concerti 2008 (AQ); Stagione estiva dei concerti Gabicce Mare (PU) anni 2006/2009; “Musica nel territorio” Vieste (FG) 2008; Manifestazione “Natale insieme” Chiesa di Collemaggio, L’Aquila 2008; Stagione concerti teatro “Figlie della Croce”, Vasto 2009; Stagione estiva concerti Ostra (AN) 2009; Ass. Ist. Mus. “Malipiero”, “Malipiero Concerti 2009” Asolo (TV); Ass. dei concerti “Barattelli” L’Aquila 2009/10. Nel 2010 ha partecipato alle stagioni dei Concerti dei Comuni di Prato, Roseto degli Abruzzi (TE), Montecchio (PU), Foligno (PG) nel famoso Auditorium “San Domenico”. Negli anni successivi l’ensemble si è esibito a Peschici (FG), Rodi Garganico (FG), Santo Stefano di Sessanio (AQ) all’interno della stagione concertistica “I suoni della Baronia”, nella stagione concertistica del “Teatro del Fuoco” di Foggia e del Teatro “Garden di Guardiagrele” (CH) fino ad arrivare al 2015 in cui si evidenzia la partecipazione al “Teatro dei Marsi di Avezzano e alla prestigiosa “Settimana Mozartiana” organizzata dal Comune di Chieti.
Dal 2016 ad oggi L’ENSEMBLE, ha all’attivo numerosi concerti per Associazioni ed Enti di rilevanza nazionale calcando i palcoscenici dei principali teatri Italiani, riscuotendo ovunque successi di pubblico e di critica. Nel 2010 l’ensemble ha registrato il suo primo CD “Polvere di Stelle”, che ha ricevuto consensi unanimi dal pubblico e dalla critica. Il CD è stato presentato ufficialmente nel gennaio 2011 all’interno della prestigiosa stagione dei concerti della Associazione Musicale dei concerti “B. Barattelli” L’Aquila. Nel 2011 è iniziata la collaborazione con il Gruppo Vocale Femminile da Camera “Cappela Ars Musicalis” con il quale ha in programma un arrangiamento tratto da “PORGY AND BESS” di G. Gershwin, e il brano originale GOSPEL MAGNIFICAT di R. Ray. Di questa produzione è prevista presto una registrazione discografica.
Pietro Borgonovo ha compiuto gli studi musicali a Milano e a Freiburg, perfezionandosi con Heinz Holliger. Ha esordito come solista di oboe nel 1975 e da allora è presente nei maggiori Festival Internazionali, da Salisburgo al Maggio Musicale Fiorentino, dalla Biennale di Venezia a Musica Bayreuth, dal Festival d'Automne a Parigi al Festival di Montreux, al Donaueschinger Muslktage. Ha tenuto concerti, oltre che in Italia, a Vienna, Londra, Lisbona, Berlino, Mosca, San Pietroburgo, New York, Madrid, Amsterdam, Praga, Montecarlo, Lussemburgo, Bonn. Per quasi vent'anni è stato primo oboe delle Orchestre Sinfoniche della RAI di Torino e Milano.
Ha insegnato presso i Conservatori di Bolzano e Genova e ha tenuto per dieci anni il corso di perfezionamento in oboe della Scuola di Musica di Fiesole. È regolarmente impegnato in master class al Festival di Città di Castello, in Spagna, in Germania. All'attività concertistica ha da tempo affiancato quella di direttore d'orchestra dirigendo, tra le altre, l'Orchestra della Toscana, l'Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano, l'Orchestra Sinfonica di San Remo, l'Orchestra Sinfonica Abruzzese, l'Orchestra Regionale del Lazio, l'Orchestra Sinfonica di Sassari, l'Orchestra Filarmonica Veneta, l'Orchestra di Koblenz, l'Orchestra dell'Ente Arena di Verona, l'Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, l'Orquesta Sinfonica Nacional di Buenos Aires, l'Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, il Klangforum Wien, l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Recentemente ha ottenuto un grande successo realizzando alcune importanti prime assolute: a Firenze con l'Orchestra della Toscana, al Festival di Salisburgo con il Klangforum Wien e il coro Schoenberg e al Maggio Musicale Fiorentino con l'Orchestra del Teatro Comunale.
Sia come solista di oboe che come direttore d'orchestra ha inciso molti dischi per Denon, Erato, RCA, Fonit Cetra, Dynamic, Ricordi, Col legno, Frequenz e BMG ottenendo un Grand Prix du Disque e la segnalazione tra i cinque dischi di musica sinfonica più stimati dalla critica italiana nel 1998.
Compiuti gli studi musicali al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma, Massimiliano Stefanelli ha guidato, a partire dal 1986, numerose orchestre fra cui la CBSO (City of Birmingham Symphony Orchestra), l’Orchestra Sinfonica della RAI di Roma, l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, la Montreal Symphony, la Filarmonica di Bonn, la Israel Symphony Orchestra, la English Chamber Orchestra (con la quale ha inciso per la Channel Classics l’integrale dei concerti per flauto di W.A.Mozart), la Qatar Philharmonic (di cui è stato Direttore Principale), la Spoleto Festival Orchestra, la Charleston Symphony, la Toronto Symphony, l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona e l’Orchestra Sinfonica della Fondazione “Arturo Toscanini” ed è stato ospite, a partire dal 1990, dei più importanti teatri italiani e internazionali (fra gli altri New York, Washington, Milano, Mosca, Roma, Firenze, Tel Aviv, Genova, Bonn, Siviglia, Napoli, Madrid, Catania, Cagliari, Santander, Parma, Piacenza, Ravenna, Modena, Ferrara, Bari), dirigendo il più importante repertorio sinfonico ed operistico.
A partire dal 1986 ha studiato e affrontato la gran parte del repertorio classico, romantico e tardo-romantico, sia sinfonico che operistico (principalmente italiano e tedesco), mantenendo un costante rapporto con la produzione contemporanea.
Dal 1990 è stato inoltre ospite di rinomati Festivals internazionali quali The Wolf Trap Festival di Washington, Bilbao, e lo Spoleto Festival USA, ottenendo sempre ottimi riconoscimenti.
Dal 1993 al 1996 è stato Vicedirettore Artistico del Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli” di Spoleto e, nel 1996 e nel 1997, è stato Direttore Musicale della serie di concerti Intermezzi dello Spoleto Festival USA, laboratorio di interpretazione musicale che ha visto esibirsi, a fianco di importanti artisti chiamati da tutto il mondo, giovani talenti da lui appositamente selezionati.
Attualmente ricopre la carica di Direttore Artistico e Direttore Musicale dell’Istituzione “Fondazioni all’Opera” che promuove e realizza le attività Liriche dei teatri di Abruzzo e Marche.
Le sue interpretazioni si sono sempre distinte per originalità ed innovazione stilistica, caratteristiche che gli hanno conquistato l’unanime consenso di pubblico e critica.
Nel 2001 hanno inizia una serie di fortunate collaborazioni con Franco Zeffirelli e l’Orchestra Sinfonica della Fondazione “Arturo Toscanini” di Parma che hanno dato vita alla celebre Aida (edita in DVD da RAI Trade) con la quale si sono inaugurate nel gennaio del 2001 a Busseto le celebrazioni per i cento anni della morte di Giuseppe Verdi e la splendida La traviata dell’anno successivo. Entrambe le produzioni, tuttora in tournée (promettono di raggiungere a breve la gran parte dei teatri internazionali), dopo aver mietuto grandi successi nei maggiori teatri italiani, hanno trionfato al Teatro Bolshoj di Mosca nel dicembre 2003 (La traviata) e nell’ottobre del 2005 (Aida) e sono state entrambe premiate dalla stampa russa come “…miglior spettacolo dell’anno”. Analogamente calorosissima è stata l’accoglienza riservata dalla stampa e dal pubblico ai Pagliacci (ancora con Franco Zeffirelli) che il M° Stefanelli ha diretto per il Teatro del Cremlino di Mosca e per il cinquantesimo anniversario della fondazione dell’Hellenic Festival di Atene, importantissimo festival internazionale che annualmente si svolge nella splendida cornice del Teatro di Erode Attico.
Più recentemente il Maestro ha collaborato con le più importanti Orchestre e ha inaugurato le stagioni liriche della Israeli Opera di Tel Aviv con La traviata e Mefistofele, tornando poi alla Israeli Opera con Il trovatore, mentre con un’altra interpretazione de La traviata, definita “straordinaria” dalla critica spagnola, ha inaugurato la 55a edizione del Festival Internacional di Santander e l’ultima stagione della rassegna estiva de “Los Veranos de la Villa” di Madrid,
Ancora La traviata, questa volta con la spettacolare regia areniana di Graham Vick, è stato il titolo con il quale ha debuttato con la Birmingham Opera Company alla guida della prestigiosissima City of Birmingham Symphony Orchestra (CBSO), debutto che gli è valso il più ampio riconoscimento da parte della più importante stampa nazionale inglese e che gli è valso l’assegnazione, con gli altri, dell’ambitissimo Royal Philharmonic Society Music Award. Poi ancora Romeo et Juliette di Hector Berlioz al Teatro San Carlo di Napoli, ancora con Franco Zeffirelli per La traviata, Pagliacci, Tosca e Aida e nuovi allestimenti di La boheme, Mosè in Egitto, il Trittico pucciniano, Manon Lescaut, Macbeth e Il trovatore. Reduce da due importanti successi con Aida e Carmen eseguite per l’Opera di Tenerife e un fortunato tour in Cile, è atteso in Qatar per un nuovo importante progetto con la Qatar Philharmonic.
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Ai sensi dell’art. 6, 3° comma, del Decreto legislativo 8 giugno 2001, n.231 “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica”
2. L’Ente Morale – O.n.l.u.s. Istituzione Sinfonica Abruzzese
3. Destinatari e portatori d’interesse
4. Principi generali, etici e norme di riferimento
5. Riservatezza e trasparenza
6. Lotta alla corruzione, lealtà verso l’azienda, conflitto
di interessi e integrità dei beni aziendali
7. Controllo e trasparenza contabili
8. Condotta nei rapporti con il personale
9. Condotta nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni
10. Condotta nei rapporti con i fornitori
11. Condotta nei rapporti con i collaboratori e i consulenti
12. Condotta nei rapporti con altri interlocutori
13. Rapporti con il Pubblico
14. Organismo di vigilanza, sistema sanzionatorio
15. Pubblicità e diffusione Codice Etico
L’adozione del presente Codice etico (di seguito “Codice”) assume in modo formale l’impegno della Onlus Ente Morale Istituzione Sinfonica Abruzzese ( di seguito indicata come “Isa”) a rendersi garante della legalità della propria attività, con particolare riferimento alla prevenzione degli illeciti di qualsiasi natura.
L’ ISA, ha personalità giuridica di diritto privato, riconosciuta Ente Morale con decreto Presidente Giunta Regionale Abruzzese n. 1074 del 1.12.1987. E’ una O.n.l.u.s. ( iscrizione n. 002 del 15.05.98 anagrafe unica delle Onlus – Ministero delle Finanze – Direzione Regionale delle Entrate – Serv. II – Div. III). Ha sede legale in 67100 L’Aquila, piazza del Teatro, 1 ed è stata costituita il 4 novembre 1970 (giusta atto a rogito notar Domenico Trecco dell’Aquila in data 4.11.1970 rep. 73346/10734, atto registrato in L’Aquila il 21.11.1970 al n. 3100). In data 17.07.1975 ha ottenuto ex L. 800/67 il riconoscimento statale di Istituzione Concertistico Orchestrale.
L’ISA, come sancito dall’art. 3 del suo Statuto “…. Persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale nel campo della promozione della cultura e dell'arte….”
In particolare l'I.S.A. si propone:
- di contribuire, in qualità di centro di produzione musicale anche e soprattutto con la propria Orchestra Sinfonica Abruzzese, alla diffusione e all'elevazione della cultura musicale sull'intero territorio della Regione Abruzzo, in Italia e all'Estero, esercitando pubblica attività concertistica nel campo sinfonico, della musica sacra, contemporanea e operistica, partecipando e/o promuovendo, inoltre, altre iniziative e manifestazioni di elevato contenuto artistico-culturale, anche con riferimento alle attività didattiche e di formazione;
- di promuovere scambi culturali con altre associazioni e istituzioni pubbliche e private in Italia e all'estero.
I principi etici e i valori espressi nel Codice ispirano l’attività di tutti coloro che operano all’interno e all’esterno dell’Isa, tenendo conto dell’importanza dei ruoli, della complessità delle funzioni e delle responsabilità loro affidate per il perseguimento degli scopi previsti dallo statuto. In particolare, i componenti degli organi dell’Isa si ispirano ai principi del Codice nel fissare gli obiettivi; i dirigenti, i dipendenti tutti danno concretezza ai valori ed ai principi contenuti nel Codice, facendosi carico delle responsabilità verso l’interno e verso l’esterno e rafforzando la fiducia, la coesione e lo spirito di gruppo; i dipendenti e i collaboratori adeguano le proprie azioni ed i propri comportamenti ai principi e agli obiettivi previsti dal Codice.
L’orientamento all’etica è approccio indispensabile per l’affidabilità dei comportamenti dell’Isa verso i portatori di interesse e il valore dell’azione culturale, formativa ed artistica del servizio offerto.
Le disposizioni del presente Codice si applicano a tutti i portatori d’interesse - membri degli organi statutari, fondatori, amministratori, dipendenti, collaboratori, fornitori, clienti, spettatori, pubbliche amministrazione, istituzioni, partner e a tutti coloro che, direttamente o indirettamente, in modo stabile o temporaneo, operano per e con l’Isa. Tali soggetti, ognuno nell’ambito delle proprie responsabilità, devono contribuire alla gestione etica dell’Isa e all’applicazione dei suoi principi e criteri di autoregolamentazione.
L’ISA, nello svolgimento delle proprie attività, agisce nel rispetto del proprio statuto, delle leggi, del CCNL Fondazioni Lirico Sinfoniche, del contratto aziendale e dei regolamenti applicabili, nonché del Codice Etico e delle procedure interne.
La legalità è l’elemento fondante della struttura del Codice. Il rispetto delle leggi è irrinunciabile in tutti i Paesi in cui l’ISA opera. Non è quindi giustificata in nessun caso una violazione di questo principio, neanche se in nome degli interessi dell’ISA.
Altro principio generale è l’onestà, necessaria a ottenere credibilità all’interno e all’esterno dell’Isa e a instaurare rapporti di fiducia con tutti gli interlocutori. La responsabilità, infine, che significa considerare le conseguenze delle proprie azioni, prestando attenzione al loro impatto sulla comunità.
La buona gestione è un altro elemento decisivo della strategia dell’ISA. Buona gestione a tutti i livelli, ovvero la capacità di guidare e governare l’azienda in modo trasparente, equilibrato e proficuo, ma anche l’impegno di ciascuno a svolgere in modo efficace ed efficiente il proprio lavoro, fornendo sempre standard di qualità elevati.
Ancora, il rispetto dell’individuo, sia nella sua sfera personale e privata sia nella sua sfera professionale, e anche, più in generale, l’atteggiamento dell’azienda nei confronti degli impegni presi con i propri interlocutori assume una rilevanza strategica dell’azione dell’ISA.
Il Codice ha l’obiettivo di definire un sistema di regole, cui devono attenersi tutti coloro che operano in nome e per conto dell’ISA e nel suo ambito applicandole con rettitudine ed equità. Il perseguimento dell’interesse dell’Isa non può mai giustificare una condotta contraria ai principi di correttezza e onestà.
Gli amministratori, i dipendenti e collaboratori dell’ISA svolgono la propria attività nell’interesse della stessa e non dovranno versare o accettare somme di denaro, esercitare altre forme di corruzione o accettare doni (se non di modesto valore) a favore proprio o di terzi.
Alla osservanza del Codice sono tenuti:
- i componenti degli organi sociali e i dirigenti, ai quali soprattutto spetta di conformare tutte le azioni al rispetto del Codice, diffonderne la conoscenza e favorirne la condivisione da parte di dipendenti, collaboratori e fornitori;
- i dipendenti amministrativi, i professori d’orchestra, il personale tecnico, i quali sono tenuti ad agire nel rispetto del Codice e a segnalarne le eventuali infrazioni;
- i consulenti, i collaboratori esterni e i fornitori i quali devono essere informati delle regole di condotta contenute nel Codice, uniformando ad esse i propri comportamenti per tutta la durata del rapporto con l’ISA.
L’ISA assicura la riservatezza delle informazioni e dei dati personali oggetto di trattamento in proprio possesso e si astiene dal ricercare e divulgare dati riservati, salvo il caso di espressa e consapevole autorizzazione in conformità alle norme vigenti. Tutti i dipendenti e i collaboratori dell’Ente sono tenuti a non utilizzare informazioni riservate per scopi non connessi all’esercizio delle proprie mansioni lavorative. Le eventuali violazioni saranno sanzionate anche in via disciplinare con valutazione graduata secondo la gravità della violazione stessa.
I dipendenti, i dirigenti, i fornitori, i collaboratori a vario titolo e quanti entrano in contatto con l’Isa si impegnano a protegge le risorse aziendali quindi non divulgando all’esterno informazioni che riguardano gli affari dell’ ISA. In particolare non permettendo che informazioni riservate sull’ ISA possano giungere a conoscenza di persone esterne all’Ente o diverse dal personale autorizzato al loro trattamento. Per quanto riguarda le applicazioni informatiche, indispensabili strumenti di lavoro, ogni dipendente è responsabile del loro utilizzo. Adotta tutti gli accorgimenti utili per non compromettere la funzionalità e la protezione dei sistemi informatici, non invia messaggi di posta elettronica minatori e ingiuriosi, non ricorre a linguaggio triviale o comunque di basso livello, non esprime commenti inappropriati che possano recare offesa alla persona e danno all'immagine aziendale, non naviga su siti internet con contenuti indecorosi e offensivi, non utilizza le dotazioni informatiche per scopi illegali o che possano comunque comprometterne la funzionalità rispetto agli utilizzi dell’Ente.
L’ISA si impegna a mettere in atto tutte le misure necessarie a prevenire ed evitare fenomeni di corruzione e di conflitto di interesse come già predisposto nel piano anticorruzione interno già in uso e consultabile sul sito aziendale “www.sinfonicaabruzzese.it” alla voce “amministrazione trasparente”. Il conflitto di interesse si configura sia quando un dirigente, un dipendente o un collaboratore cerca di trarre vantaggio “personale” per sé, per propri familiari e per terze persone comunque a lui riconducibili da opportunità d’affari dell’Isa sia quando i rappresentanti degli artisti, dei clienti, dei fornitori o delle istituzioni pubbliche agiscono in contrasto con i doveri fiduciari legati alla loro posizione. Inoltre, non è consentito che siano versate o accettate somme di denaro, esercitate altre forme di corruzione o fatti o accettati doni o prestazioni professionali/artistiche di “scambio”, favori a terzi o da parte di terzi allo scopo di procurare vantaggi diretti o indiretti all’Isa stessa o ai singoli. Relativamente all’insorgenza di possibili conflitti di interesse, gli amministratori e i dirigenti sono tenuti ad evitare le situazioni in cui questi si possano manifestare e a non avvantaggiarsi personalmente o a favore di terze persone di opportunità di affari di cui sono venuti a conoscenza o hanno concorso a realizzare nel corso dello svolgimento delle proprie funzioni. Può determinare conflitto di interesse l’avere interessi economici e finanziari, anche attraverso familiari, con fornitori, segreterie artistiche, dipendenti stessi, artisti ospiti, collaboratori a vario titolo, elementi aggiunti dell’orchestra o accettare denaro, regali significativi, favori, utilità o altro beneficio di qualsiasi natura da persone, aziende o enti che sono o intendono entrare in rapporti con l’Isa. Nel caso in cui si manifesti anche solo l’apparenza di un conflitto di interessi, l’anticorruttore o l’amministratore o il dirigente sono tenuti a darne comunicazione al Consiglio di Amministrazione e al Collegio dei Revisori dei Conti. Con riferimento ai rapporti in essere, chiunque operi in nome e per contro dell’Isa deve evitare di prendere spunto da eventuali lacune contrattuali o da situazioni impreviste per rinegoziare il contratto sfruttando la posizione di dipendenza o di inferiorità in cui si sia venuto a trovare l’interlocutore. Nelle relazioni con i portatori di interesse, l’Isa evita ogni forma di discriminazione. L’Isa garantisce la parità di trattamento delle imprese che vengano in contatto con essa.
A tutti i dipendenti l’ISA richiede un comportamento leale, diligente e rispettoso del CCNL di riferimento, del contratto integrativo aziendale e delle circolari e delle disposizioni aziendali. Il comportamento corretto e leale verso l’ISA implica anche l’impegno a garantire l’integrità dei beni aziendali, che è richiesto a tutti i dipendenti dell’Ente e a tutti coloro che hanno accesso alle sue strutture.
L’ISA rileva con sistematicità gli accadimenti derivanti dalla propria gestione, conservando traccia di ogni operazione effettuata, al fine di consentirne la registrazione contabile, la ricostruzione delle motivazioni e l’individuazione delle responsabilità. È richiesto a tutti i componenti degli organi sociali, dirigenti, dipendenti e collaboratori di non utilizzare le risorse materiali e immateriali, le attrezzature, gli immobili e il patrimonio di informazioni di proprietà dell’ISA per scopi personali o non legati alla gestione. In nessun caso è consentito l’utilizzo delle suddette risorse al di fuori delle responsabilità connesse con il ruolo ricoperto o per compiere azioni contrarie all’interesse dell’Ente.
I documenti attestanti l’attività di registrazione contabile devono poter consentire la celere ricostruzione dell’operazione contabile, l’individuazione dell’eventuale errore, nonché del grado di responsabilità all’interno del singolo processo operativo. È obbligo dei destinatari, sempre nell’ambito delle rispettive funzioni e mansioni, controllare la correttezza e veridicità delle registrazioni contabili e rendere noti, a chi di competenza, eventuali errori, omissioni e/o falsificazioni delle stesse. Ogni operazione o transazione deve essere correttamente e tempestivamente registrata nel sistema di contabilità aziendale secondo i criteri indicati dalla legge e sulla base dei principi contabili applicabili; ogni operazione o transazione deve essere autorizzata, verificabile, legittima, coerente e congrua. Affinché la contabilità risponda ai requisiti di verità, completezza e trasparenza del dato registrato, deve essere conservata agli atti dell’ISA un’adeguata e completa documentazione di supporto dell’attività svolta, in modo da consentire l’accurata registrazione contabile di ciascuna operazione; l’immediata determinazione delle caratteristiche e delle motivazioni alla base della stessa; l’agevole ricostruzione formale dell’operazione, anche da un punto di vista cronologico; la verifica del processo di decisione, di autorizzazione di realizzazione, nonché l’individuazione dei vari livelli di responsabilità e controllo. Ciascuna registrazione contabile deve riflettere esattamente ciò che risulta dalla documentazione di supporto. Pertanto, è compito di ciascun dipendente o collaboratore a ciò deputato fare in modo che la documentazione di supporto sia facilmente reperibile ed ordinata secondo criteri logici. I dipendenti dell’ISA che venissero a conoscenza di omissioni, falsificazioni o trascuratezze nelle registrazioni contabili o nelle documentazioni di supporto, sono tenuti a riferirne tempestivamente al proprio superiore. Qualora la segnalazione non dia esito, ovvero nel caso in cui il dipendente si senta a disagio nel rivolgersi al suo diretto superiore per effettuare la segnalazione, il dipendente ne riferisce al Responsabile anti corruzione e trasparenza.
I collaboratori/dipendenti dell’ISA sono fattore indispensabile e imprescindibile per l’attività dell’ente. Per questo motivo l’ISA tutela e valorizza le risorse umane. Valore fondamentale nell’organizzazione e nelle gestione delle risorse umane dell’Isa è la centralità della persona. L’Isa promuove il valore delle risorse umane al fine di accrescere il patrimonio di competenze di ciascun dipendente e promuove il rispetto dell’integrità fisica, morale e culturale della persona, garantendo condizioni di lavoro rispettose della dignità individuale e ambienti di lavoro sicuri.
Nelle relazioni gerarchiche, l’ISA richiede che l’autorità sia esercitata con equità e correttezza, vietando ogni comportamento che possa in qualunque modo ledere la dignità personale e la professionalità del lavoratore e/o collaboratore.
L’Isa promuove e si impegna a mettere in atto iniziative che permettono di valorizzare e accrescere le competenze, la creatività e la partecipazione attiva del personale, per aumentarne la motivazione e favorirne la crescita professionale e la realizzazione personale. L’aggiornamento delle conoscenze personali e aziendali e lo sviluppo delle competenze sono un valore aggiunto per l’azienda. Le politiche di selezione, assunzione, formazione, gestione, sviluppo e retribuzione sono strettamente improntate a criteri di merito e di competenza, con valutazione esclusivamente professionale, senza discriminazione alcuna. L’Isa vigila affinché tutti i dipendenti contribuiscano a mantenere un clima aziendale di collaborazione e di fiducia, di reciproco rispetto della dignità, dell’onore e della reputazione di ciascuno.
L’Isa si adopera per evitare che i dipendenti subiscano illeciti condizionamenti e disagi nell’ambito dell’attività lavorativa, intervenendo per impedire atteggiamenti ingiuriosi e diffamatori e tutela l’integrità morale del suo personale. Per questa ragione salvaguarda i lavoratori da atti di violenza psicologica o mobbing, e contrasta qualunque atteggiamento o comportamento discriminatorio o lesivo della persona, delle sue convinzioni e delle sue inclinazioni religiose, politiche, sindacali, sessuali. L’Isa si impegna altresì ad evitare e perseguire qualsiasi tipo di molestia sui luoghi di lavoro, intendendosi per molestia un ambiente di lavoro intimidatorio, ostile, di isolamento nei confronti di singoli o gruppi di lavoratori. Abuso di sostanze alcoliche o utilizzo di stupefacenti. L’Isa richiede che ciascun dipendente contribuisca personalmente a mantenere l’ambiente di lavoro rispettoso della sensibilità altrui. Sarà pertanto considerata consapevole assunzione del rischio di pregiudizio di tali caratteristiche ambientali - nel corso dell’attività lavorativa e nei luoghi di lavoro - sia prestare servizio sotto gli effetti di abuso di sostanze alcoliche, di sostanze stupefacenti o di sostanze di analogo effetto, sia consumare o cedere a qualsiasi titolo sostanze stupefacenti nel corso della prestazione lavorativa. Gli stati di dipendenza cronica da sostanze di tale natura, quando incidono sull’ambiente di lavoro, saranno - per i riflessi contrattuali - equiparati ai casi precedenti. In attuazione delle normative in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, all’Isa vige il divieto di fumo all’interno di tutti gli edifici aziendali indipendentemente dall’attività lavorativa ivi svolta. Comportamenti contrari ai criteri sopra esposti saranno sanzionati.
Selezione e gestione del personale. L’assunzione del personale (in base alla normativa vigente prevista dal CCNL di riferimento e dal contratto aziendale) corrisponde ai profili dei candidati rispetto a quelli attesi e alle esigenze aziendali. Pertanto, la ricerca e la selezione del personale sono effettuate unicamente in base a criteri di oggettività, equità e trasparenza, garantendo pari opportunità ed evitando qualsiasi forma di favoritismo, nepotismo e clientelismo anche coinvolgendo le rappresentanze sindacali.
Ogni dipendente dell’ISA deve conoscere e osservare le norme deontologiche contenute nel presente Codice, improntando la propria condotta al rispetto reciproco e alla cooperazione e reciproca collaborazione.
Gestione e tutela dei diritti d’autore. L’ISA sancisce il divieto assoluto di utilizzare in qualsiasi forma e/o modo e a qualsiasi scopo anche per uso personale e/o commerciale le opere dell’ingegno e/o materiali protetti dai diritti di autore e/o connessi di proprietà dell’Ente ivi compresi i diritti di immagine e il diritto al nome.
Antiriciclaggio. L’ISA esercita la propria attività nel pieno rispetto delle disposizioni valutarie e delle normative antiriciclaggio vigenti nei Paesi in cui opera e delle disposizioni emanate dalle competenti Autorità e si impegna a rispettare tutte le norme e disposizioni, sia nazionali che internazionali, in tema di riciclaggio. Tutti i pagamenti e gli altri trasferimenti fatti da o a favore dell’ISA devono essere registrati nei libri contabili e nelle scritture obbligatorie; tutti i pagamenti devono essere effettuati solo ai destinatari e per le attività contrattualmente formalizzate e/o deliberate dal Cda dell’ISA; non deve essere fatto alcun uso non autorizzato dei fondi o delle risorse dell’ISA.
L’ISA è contraria al “lavoro nero”, infantile e minorile nonché a qualsiasi altra condotta che integri le fattispecie di illecito contro la personalità individuale. Ogni rapporto di lavoro e di collaborazione viene instaurato con regolare contratto sottoscritto dalle parti.
L’ISA si impegna a mantenere con le P.A. locali, nazionali o internazionali con cui entra in contatto un rapporto caratterizzato da professionalità e improntato alla disponibilità e al rispetto delle direttive e normative di riferimento con particolare riguardo alla legislazione che disciplina le attività dello spettacolo dal vivo e più in generale del lavoro. Inoltre ISA si impegna a fornire ad essi informazioni accurate, veritiere e tempestive improntate alla massima trasparenza, correttezza, lealtà, collaborazione.
Le relazioni con funzionari delle istituzioni pubbliche sono limitate alle funzioni aziendali preposte e regolarmente autorizzate nel rispetto della più rigorosa osservanza delle disposizioni di legge e non possono in alcun modo compromettere l’integrità e la reputazione dell’ISA.
L’assunzione di impegni e la gestione di rapporti, di qualsiasi genere, con la Pubblica Amministrazione o di rapporti aventi carattere pubblicistico sono prerogativa esclusiva degli organismi aziendali a ciò preposti e regolarmente e preventivamente autorizzati.
L’Isa evita qualsiasi situazione di conflitto di interessi con la P.A. In ogni caso, nella scelta delle proposte cui aderire, l’ISA presterà particolare attenzione verso ogni possibile conflitto di interessi di ordine personale o aziendale.
L’ISA favorisce lo sviluppo dei settori economici coinvolti o rappresentati nelle proprie iniziative. Nella conduzione di rapporti d’affari con istituzioni e aziende private i rappresentanti degli organi sociali, il management, i dipendenti e i collaboratori devono agire secondo il principio della correttezza professionale, dell’efficienza e della buona fede. L’ISA impronta la propria condotta nei rapporti con i fornitori a principi di trasparenza, eguaglianza, lealtà e libera concorrenza. In particolare si osservano e rispettano le disposizioni di legge applicabili e le condizioni contrattualmente previste. Appare fondamentale ottenere la collaborazione dei fornitori nell’assicurare il soddisfacimento delle esigenze in termini di qualità, sicurezza e tempi di consegna dei beni o di prestazione dei servizi evitando, altresì, di subire qualsiasi forma di condizionamento da parte di terzi estranei all’ISA per l’assunzione di decisioni o per l’esecuzione di atti relativi alla propria attività lavorativa. Nel valutare le offerte proposte dai fornitori l’ISA valuterà la convenienza dell’offerta, la rispondenza alle esigenze aziendali e l’affidabilità del fornitore stesso anche con riferimento al rispetto agli obblighi previsti dalla legge (sicurezza sul lavoro, privacy, rispetto ambientale, rispetto dei diritti di proprietà intellettuale). Nelle gare d’appalto, le imprese partecipanti, agiscono secondo i principi di buonafede, lealtà e correttezza professionale, sia nei confronti dell’ISA, che delle altre imprese concorrenti. Le imprese partecipanti alle gare di appalto sono tenute al rispetto delle “Norme per la tutela della concorrenza e del mercato”, di cui alla L n. 287 del 1990, e si astengono dal porre in essere condotte anticoncorrenziali, quali ad esempio qualsiasi comportamento - o pratica di affari - ingannevole, fraudolento o sleale. In particolare, e sempre che il fatto non costituisca autonomo reato, è vietato qualsiasi accordo illecito volto a falsare la concorrenza. L’impresa ha l’obbligo di segnalare all’ISA qualsiasi tentativo effettuato da altro concorrente, o interessato, atto a turbare il regolare svolgimento della gara di appalto o dell’esecuzione del contratto e qualsiasi anomala richiesta o pretesa avanzata dai dipendenti della stazione appaltante o da chiunque possa influenzare le decisioni relative alla gara o alla stipula del contratto ed alla sua esecuzione.
I collaboratori a qualunque titolo e i consulenti dell’ISA sono tenuti a comportarsi con correttezza, buona fede e lealtà, rispettando, per quanto loro applicabili, le previsioni del presente Codice, le normative aziendali e le istruzioni e prescrizioni impartite dal personale dell’ISA. Comportamenti contrari ai principi espressi nel Codice possono essere considerati dall’ISA grave inadempimento ai doveri di correttezza e buona fede nell’esecuzione del contratto, motivo di lesione del rapporto fiduciario e giusta causa di risoluzione dei rapporti contrattuali.
L’ISA mantiene e sviluppa un rapporto di fiducia e un dialogo continuo con i portatori di interesse cercando, ove possibile, di informarli e coinvolgerli nelle tematiche che li riguardano. In particolare essendo l’ISA principalmente al servizio del territorio si ispirerà nell’ambito della propria attività programmatoria al principio di collaborazione leale e trasparente con gli altri operatori culturali regionali, nazionali e internazionali promuovendo lo sviluppo di circuiti concertistici condivisi volti anche all’elevazione culturale, sociale, economico ed occupazionale delle comunità interessate.
L’ISA non eroga contributi di alcun genere, direttamente o indirettamente, a partiti politici, movimenti, comitati ed organizzazioni politiche e sindacali, né a loro rappresentanti o candidati, sia in Italia che all’Estero, a esclusione dei contributi dovuti sulla base di specifiche normative. L’ISA si astiene da qualsiasi pressione diretta o indiretta su esponenti politici o sindacali, attraverso i propri dipendenti o collaboratori. Gli amministratori e i dipendenti, a loro volta, non possono svolgere attività politica durante l’orario di lavoro, o utilizzare beni o attrezzature dell’ISA a tale scopo.
Rapporti con i media. L’ISA riconosce ai media un ruolo fondamentale nel processo di trasferimento delle informazioni e potenziamento della propria immagine. Per tale ragione essa gestisce i rapporti con i suoi interlocutori ispirandosi al principio di trasparenza e impegnandosi a informare costantemente tutti gli attori coinvolti, direttamente o indirettamente, nelle proprie attività. Per la delicatezza di tale compito, l’attività di comunicazione e di divulgazione di notizie relative all’operato dell’ISA e la scelta dei canali informativi da utilizzare è riservata esclusivamente agli Organi rappresentativi competenti. È, pertanto, fatto divieto a tutte le altre persone di diffondere notizie inerenti l’ISA o rilasciare dichiarazioni a nome dell’Ente senza la preventiva autorizzazione. Tutto il personale deve astenersi, inoltre, dal diffondere notizie false o fuorvianti, che possano trarre in inganno la comunità esterna. Inoltre, anche tramite l’utilizzo di internet (su forum, social network, blog, siti e portali) tutti i dipendenti, i collaboratori e i fornitori di beni e servizi dell’Isa sono tenuti a non rilasciare giudizi, dichiarazioni e opinioni che possano ledere l’immagine dell’Ente. Le eventuali violazioni saranno sanzionate.
In tema di sponsorizzazioni l’ISA si riserva di valutare preventivamente il potenziale sponsor e di accettare collaborazioni di co-branding e co-marketing solo con soggetti la cui attività e profilo aziendale non siano in contrasto con la missione dell’ISA e non siano lesivi dell’immagine della stessa. L’ISA si impegna a rispettare la privacy degli sponsor e a gestire i fondi da essi ricevuti nell’assoluto rispetto delle loro indicazioni. Le attività di sponsorizzazione possono riguardare i temi del sociale, dello spettacolo, dell’arte e della cultura.
L’ISA pone massima attenzione ai rapporti con il pubblico mirando all'eccellenza della qualità produttiva offerta e ispirandosi ai principi di correttezza, onestà, professionalità e trasparenza. L’ISA, pur impegnandosi a garantire imparzialità nei confronti degli spettatori e una prestazione del servizio uguale per tutti, si riserva la facoltà di concedere biglietti/abbonamenti a prezzi agevolati al fine di favorire l’avvicinamento ai concerti di particolari fasce di pubblico (es. offerte speciali per giovani, riduzioni per anziani, agevolazioni per dipendenti ecc.). Come da normativa vigente, a tutti gli spettatori viene rilasciato debito titolo di accesso; è vietato a terzi sprovvisti del necessario titolo l’accesso nelle sale di concerto. Il personale dell’ISA addetto al servizio di sala non è autorizzato a consentire l’accesso a persone esterne prive di adeguato titolo.
Tutti i destinatari del presente Codice possono segnalare in forma non anonima mediante trasmissione della comunicazione a mezzo posta elettronica o posta interna ogni violazione o sospetto di violazione del Codice stesso al Responsabile anti corruzione e trasparenza dell’ISA, che provvederà a un’analisi della segnalazione, ascoltando eventualmente l’autore e il responsabile della presunta violazione. Sulle segnalazioni ricevute verrà mantenuto il più stretto riserbo.
È dovere del Responsabile di agire in modo da garantire i segnalanti contro qualsiasi tipo di ritorsione, discriminazione o penalizzazione. È, altresì, assicurata la riservatezza dell’identità del segnalante, fatti salvi gli obblighi di legge.
Le norme contenute nel presente Codice devono considerarsi parte essenziale delle obbligazioni contrattuali previste sia per i dipendenti dell’ISA, sia per i collaboratori dell’Ente con riferimento al rapporto contrattuale in essere. L’ISA si impegna a prevedere e irrogare, con coerenza, imparzialità e uniformità, sanzioni proporzionate alle rispettive violazioni del Codice Etico e conformi alle vigenti disposizioni in materia di regolamentazione dei rapporti di lavoro. In particolare, in caso di violazioni del Codice Etico compiute dai dipendenti, i relativi provvedimenti saranno adottati e le relative sanzioni saranno irrogate nel pieno rispetto dell’art. 7, della Legge n. 300 del 20 maggio 1970, della normativa vigente e di quanto stabilito dalla contrattazione collettiva in vigore.
Per le violazioni che costituiscono reato, l’amministratore, i dirigenti e i dipendenti, che le hanno commesse, incorreranno in una responsabilità non solo di tipo civile, ma anche di tipo penale.
Il Codice potrà essere diffuso presso i destinatari tramite a) trasmissione via e-mail o fax o posta o consegna brevi manu ai membri degli organi dell’ISA, ai dipendenti e ai collaboratori che sottoscriveranno apposita dichiarazione; b) pubblicazione sul sito internet; c) affissione mediante messa a disposizione in un luogo accessibile a tutti i dipendenti e collaboratori d) verifica dell’inserimento, nei contratti stipulati, di una clausola volta a informare i terzi dell’esistenza del Codice.